Non è sicuramente il colpevole principale dell'annata orribile dell'Inter, ma Tuttosport prova a rintracciare anche le responsabilità di Stefano Pioli. "Termina la sua avventura all'Inter con una media punti di 1.65 in 23 gare di campionato (De Boer si era fermato a 1.23; 14 punti in 11 partite): pensare che dopo 13 incontri viaggiava a 2.38, la media più alta in un singolo campionato dall'era Mourinho in poi. In quel periodo - metà febbraio - la sua squadra volava, era devastante negli ultimi 25 minuti e non subiva gol (3 in 10 partite). Tutto è filato liscio tranne gli scontri diretti, prima lacuna evidenziata: non tanto per il ko a Torino con la Juve, quanto per quelli a Napoli (3-0) e con la Roma a San Siro con sistema di gioco stravolto, più l'eliminazione in Coppa Italia con la Lazio. Le gestione di questi match e di alcuni successivi alla sosta di metà marzo non sono piaciuti al club, così come lo scarso impiego di alcuni giocatori, in particolare Joao Mario e Gabigol, simboli della prima campagna acquisti di Suning (Pioli ha preferito dare spazio a senatori importanti per lo spogliatoio come Palacio). In più non è passato inosservato come Pioli, nel momento di difficoltà con la squadra scarica di motivazioni per l'addio al terzo posto, abbia perso il controllo sul gruppo".
 
 

Sezione: Rassegna / Data: Gio 11 maggio 2017 alle 09:30 / Fonte: Tuttosport
Autore: Alessandro Cavasinni / Twitter: @Alex_Cavasinni
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