Al Corriere dello Sport parla Damiano Tommasi, presidente dell’Aic, provando a fare chiarezza sulla posizione dell'associazione sulla paventata volontà dei club di chiedere la decurtazione degli stipendi ai calciatori.

Il ministro Spadafora e il presidente della Figc Gravina sperano che la A torni in campo il 3 maggio. 
"Come hanno fatto gli inglesi, trovo più corretto dire che non si riprenderà fino a una certa data, piuttosto che indicare un giorno. Un proverbio cinese sostiene: “Se vuoi far sorridere Dio, racconta i tuoi progetti futuri”. Questo è il momento di vivere alla giornata anche perché il dato dei decessi di oggi (427) è agghiacciante. In Spagna il Valencia ha il 35 per cento di contagiati e questo vuol dire che il calcio deve prestare grande attenzione a quello che fa. Mica avranno tutti preso il Coronavirus fuori dal loro centro di allenamento...". 
 
Quindi secondo lei per ora non bisogna neppure allenarsi. 
"Chi pensa di avvantaggiassi facendo allenare i suoi tesserati, non so cosa abbia in mente. Lo dico senza voler fare polemiche perché questo non è il momento delle polemiche. Allenarsi ora, due mesi prima della ripresa del campionato, però non ha senso. Ed è pure pericoloso". 
 
Lotito e altri presidenti non la pensano così. 
"In Spagna ci sono decine di giocatori positivi, mentre in Italia magari non tutti hanno fatto il test e ci sono più asintomatici di quelli che si pensa. Lotito forse avrà buoni informatori e saprà quando davvero si ricomincerà il campionato". 
 
Gravina ha detto che il taglio agli stipendi dei giocatori non è più un tabù. Cosa risponde? 
"Che i primi interessati alla sostenibilità del sistema calcio sono gli stessi calciatori e tutte le persone che ci lavorano. Siamo consapevoli che questo sia un tema da affrontare, ma non adesso. Prima vanno quantificati i danni e questo procedimento è possibile solo quando sapremo se la stagione finirà o no. Il problema del taglio degli stipendi va posto a tempo debito". 
 
Quando sente la Serie A parlare di taglio del 20-30% degli ingaggi cosa fa?
"Non capisco che tipo di accordo ci propongono anche perché, ripeto, non siamo in grado di obbligare gli associati ad accettarlo. Siamo d'accordo con la Lega di anticipare le ferie estive e di considerare questi giorni come vacanze per ridurre le ferie a luglio. Su questo nessun problema. Sugli stipendi vedremo...". 

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Sezione: Rassegna / Data: Ven 20 marzo 2020 alle 09:30 / Fonte: Corriere dello Sport
Autore: Alessandro Cavasinni / Twitter: @Alex_Cavasinni
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