Mancano esattamente tre settimane all'inizio della Serie A femminile e Antonio Cabrini ne parla ai microfoni di Tuttosport.

Il calcio femminile italiano è pronto per questo nuovo inizio?
"È pronto innanzitutto perché sotto l’aspetto del lavoro e dell’organizzazione non cambierà molto rispetto agli ultimi anni, visto che molte società hanno già dimostrato di avere una mentalità professionistica. Stiamo parlando di un movimento che ha bisogno di continuare a crescere e le ragazze devono essere le prime ad avere la consapevolezza che questo passo, seppur fondamentale, non cambierà il mondo: perché è un passo che va gestito, sono ancora tante le cose da fare". 

Per esempio? 
"La gente deve capire che il calcio non verrà stravolto con il professionismo, e che una giocatrice che guadagnava 2.000 euro non ne guadagnerà 20.000. Inoltre, alcuni club saranno indubbiamente condizionati dall’aumento dei costi e dovranno quindi fare molta attenzione alla gestione delle spese". 

Le piace la nuova formula del campionato, con una prima fase e poi la poule scudetto per le prime cinque e quella salvezza per le altre?
"Sicuramente è una formula più votata allo spettacolo, perché non ti obbliga a vincere il campionato nella regular season e quindi porta più squadre a competere più a lungo per il traguardo finale, oltre a rendere avvincenti anche tutte le partite che coinvolgono le squadre che dovranno evitare la retrocessione. Sarà, quindi, un campionato più “tirato” rispetto allo scorso anno e non nascondo che mi piacerebbe tanto vedere maggior equilibrio, credo sarebbe un importante contributo per la crescita di tutto il movimento". 

A proposito di “scorso anno”, la Juventus resta la squadra da battere? 
"La Juventus resta la squadra da battere e credo che anche le principali candidate a provare a rompere l’egemonia bianconera siano le solite: Roma, Sassuolo e Inter".

Sezione: Rassegna / Data: Sab 06 agosto 2022 alle 12:15
Autore: Stefano Bertocchi / Twitter: @stebertz8
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