In casa Inter, a braccetto con la vittoria di Parma, è tornato d'attualità il tema relativo al rinnovo di Mauro Icardi. Un argomento che sembrava dormiente alla luce delle dichiarazioni distensive di Beppe Marotta e Wanda Nara, ma che si è nuovamente infiammato dopo le parole pronunciate da Luciano Spalletti nella conferenza post-partita del Tardini: "Visto che i direttori hanno accettato di discutere di questo contratto, ora devono andare a parlare e devono definirlo", le parole dell'ex tecnico della Roma. Sintomo di una gestione un po' singolare del caso, come fa notare Mario Sconcerti sulle pagine del Corriere della Sera: "Ritorna l’Inter. Molto bello, intenso, il suo secondo tempo. Ma per una diversità finale non bisogna abusare di Spalletti, quello che può fare l’ha fatto. Ora tocca a Marotta dare ai giocatori segnali profondi. La confusione si avverte ancora da lontano, le scelte sembrano ancora fatte alla Moratti, siete tutti figli miei e la storia è sempre nostra. In sintesi, è accettabile pagare tanto Icardi, ogni anno di più. Non è accettabile che questo crei anarchia. Il gruppo non esiste più nel calcio dei giocatori-azienda, parlano tutti solo di soldi. Se sbagli dosi e comportamenti su quelli, salta la squadra. Le grandi società non nascono dai capricci, nascono dai comportamenti sicuri, dagli esempi. Questa Inter io non la vedo ancora. Sembra ancora l’inter di Wanda Nara". 

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Sezione: Rassegna / Data: Lun 11 febbraio 2019 alle 09:15
Autore: Mattia Zangari / Twitter: @mattia_zangari
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