"Il viaggio del virus entra di nuovo dentro Juve-Inter, ma soprattutto entra profondamente nella vita di tante squadre e città. Diciamocelo sinceramente: non è più giusto pronosticare niente, né un risultato né una gara del calendario. Siamo sospesi ai capricci del virus e alla nostra obbedienza delle nuove regole". Lo scrive stamane Mario Sconcerti sul Corriere della Sera. "Se posso dare un giudizio quasi solo personale, non credo sia giusto nemmeno giocare a porte chiuse, consentire viaggi speciali e assembramenti non necessari. Creano più sospetti che vantaggi, sono fragilissimi. Se fermare il contagio significa quasi soltanto prevenire, è tempo di pensare di fermarci tutti. Sono ormai zona rossa più di venti capoluoghi di provincia. Ognuno di questi ha una squadra professionistica, molte sono tra serie A e serie B. Non è allarmismo. Quello racconta un pericolo sopravvalutato. Non è più il nostro caso. Oggi si tratta semplicemente di prendere atto di un pericolo reale e di difendersi nel modo migliore".

"L’importante adesso è liberarci prima possibile di questo virus. Non serve tempo, serve intelligenza - spiega Sconcerti -. Anche il grande calcio ha diritto alla sua parte di contributo nel portarci tutti a casa. Niente eccezioni quindi. Solo trasparenza e solidarietà. Al posto di una grande partita come Juve-Inter offerta come grande distrazione di massa, è preferibile la discrezione della realtà. Vi ringraziamo, ma non ne abbiamo bisogno. Oggi lo scopo è un altro e anche il calcio ha diritto di partecipare alla corsa per trovarlo".

Sezione: Rassegna / Data: Dom 08 marzo 2020 alle 11:14 / Fonte: Corriere della Sera
Autore: Alessandro Cavasinni / Twitter: @Alex_Cavasinni
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