"Un derby non è razionale, prescinde dalla classifica e dal valore intrinseco delle squadre. È l’altro derby d’Italia senza che ci sia un primo". Lo scrive Mario Sconcerti, che sul Corriere della Sera parla di Inter-Milan: "La Juve ha omologato tutto, ma non importa, non definitivamente - spiega -. Fra Inter e Milan si gioca un’altra partita, un derby delle promesse, della diversità. È una linea di confine. Inter e Milan sono paradossalmente il futuro dopo che per tanti anni Napoli e Roma hanno provato a vincere e non ci sono riuscite. Inter e Milan sono la giostra che rovescia il ritmo, sono l’idea per fermare questa deriva fantastica e noiosa della Juve. Il derby d’Italia è il loro, la Juve ormai è estranea a tutto. Nessuno ha il diritto di limitarla dentro una partita con un avversario che ha vinto la metà. È Inter-Milan il vero derby d’Italia e vale molto, ha la moralità di un grande lavoro comune, di operosità poco contaminata, di esempio per tutti. È come dire che Milano c’è, una specie di consolazione e rimorso per quel che manca. Inter-Milan è il derby d’Italia alla lettera, non elimina l’avversario più forte ma distingue l’avversario ultimo. È il grande festival del nuovo calcio, dove si studia per ricominciare. Dove i soldi sono più che tutto, sono quasi soltanto intelligenza. Non bastano più da soli, altrimenti sarebbe uno derby fra sceicchi e non lo vogliamo, non serve al calcio. Mentre Milano c’è, esiste, è utile. Bisogna ricordarselo forte, senza manie di grandezza, ma come una scommessa che parte da lontano e non cerca appoggi in proprietari internazionali. Solo nel cuore e nella consapevolezza di una città che attraverso le sue squadre è abituata ad amare se stessa".

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Sezione: Rassegna / Data: Mer 17 ottobre 2018 alle 09:44 / Fonte: Corriere della Sera
Autore: Alessandro Cavasinni / Twitter: @Alex_Cavasinni
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