Mario Sconcerti, dalle colonne del Corriere della Sera, giudica "molto gravi per forma e sostanza i due casi Conte e Napoli", viste entrambe come "prosecuzioni del caso Icardi, nel senso che stanno rapidamente cambiando lo status di un tesserato del grande calcio. Non più lavoratore subordinato come dice la legge 91 del 1981, ma ormai aziende altre che si attribuiscono gli stessi diritti dell’azienda madre. Quando l’Inter in pieno litigio con Icardi accettò la mediazione di una figura esterna, un avvocato, sancì il diritto a un dialogo alla pari. Lì è cominciato un altro calcio, quasi completamente da riscrivere e fuori dalle leggi sportive".

Al di fuori del riferimento al caso dell'attaccante argentino, secondo Sconcerti "a Conte oggi si perdona ogni eccesso perché è un grande allenatore, ma a Dortmund ha letteralmente fatto un’assemblea contro la propria società. Durissima e scomposta. Chiunque di noi in qualunque azienda sarebbe stato oggi pesantemente ripreso se non licenziato. Siamo vicini alla giusta causa. Una rivolta isterica consumata senza una spiegazione sulla partita persa, un parere su come l’Inter abbia potuto prendere tre volte lo stesso gol in 20 minuti. Forse per Conte la pressione di una città aperta ed esigente come Milano è troppa. Forse è troppo che l’Inter non vince e Conte non regge la sua voglia. Ma siamo oltre la crisi di nervi. Qui la società non ha il diritto di intervenire, ha il dovere. Altrimenti fa un danno a se stessa, alla squadra e a qualunque gestione futura".

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Sezione: Rassegna / Data: Gio 07 novembre 2019 alle 10:04
Autore: Redazione FcInterNews.it / Twitter: @Fcinternewsit
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