Paolo Scaroni, presidente del Milan, è intervenuto questa mattina sul Corriere della Sera assieme al Ceo dell'InterAlessandro Antonello. Fulcro dell'intervista, la questione San Siro. "Dopo tre anni di duro lavoro siamo approdati a una soluzione che il Comune e in particolare il sindaco ha fatto sua. È un punto di caduta che ci è costato ma che riteniamo ragionevole vista l’urgenza che abbiamo di avere un nuovo stadio per le nostre squadre. Per noi l’impianto è così importante che se non avessimo avuto questa possibilità saremo andati a fare lo stadio fuori Milano. Il nuovo stadio è una necessità vitale. San Siro è iconico perché ci sono Milan e Inter. L’essere iconico deriva dalla presenza di due grandi squadre e non perché sia bellissimo o unico al mondo. L’iconicità continuerà nel nuovo stadio".

I tempi rischiano di allungarsi se davvero passerà l'idea del referendum. "Un tema che riguarda l’amministrazione", dice Scaroni. L'idea è quella di "poter giocare nel nuovo stadio la stagione 2026-27, con i cantieri aperti a inizio 2023". Entro Natale, assicura il dirigente, verrà scelto il progetto tra la Cattedrale o gli Anelli. "Vogliamo dare a Milano il più bel stadio d’Europa e forse del mondo. Non capisco perché non dovrebbe essere accettato da tutti. Sono convinto che quando si vedrà il nuovo stadio anche i nostalgici e i romantici avranno modo di cambiare idea", assicura il presidente rossonero.
Sezione: Rassegna / Data: Gio 02 dicembre 2021 alle 09:52
Autore: Redazione FcInterNews
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