Si parla anche di San Siro nell'intervista a Gianni Rivera sulla Gazzetta dello Sport. "La mia idea è: se non ci sono altri problemi di cui non sono a conoscenza, San Siro deve rimanere in piedi. E continuare a essere un palcoscenico del calcio. Questo è il mio pensiero, direi da innamorato", spiega l'ex numero 10 rossonero.

Che consiglio darebbe al sindaco Sala?
"San Siro rappresenta un valore, un grande valore. Forse questo non lo ricordiamo mai abbastanza. San Siro è uno stadio grande, enorme, dove però la partita si vede bene praticamente dappertutto. E ve lo dice uno che l’ha verificato dalla tribuna, ma anche dalla curva".

Quando ci entrò la prima volta?
"Con l’Alessandria, da ospite, ma per metà ero già del Milan".

Abbiamo parlato dello spettatore, le sensazioni da giocatore?
"Il sentirsi proprio a casa, la vicinanza con il pubblico nonostante l’enormità".

E se proprio si dovesse costruire un altro stadio?
"Non può essere buttato giù. Farlo rimanere come monumento? Come seconda ipotesi, ma San Siro è un valore perché ci si gioca dentro. Ed è anche memoria, e non è vero che la gente non ha memoria. A parte quelli che abitano nella zona, che sono contrari, credo che la maggior parte della gente voglia che lo stadio non sia cancellato".

Che momento è per il calcio italiano?
"Da quant’è che non vinciamo la Champions? C’è poco da fare, prima i migliori giocatori del mondo venivano da noi, ora vanno altrove. Tant’è che quando è arrivato Ronaldo, ci siamo stupiti tutti".

La Nazionale di Mancini ci fa sperare.
"Sta facendo un ottimo lavoro ed è giusto puntare sui giovani, forse potevamo pure arrivarci prima".

Sezione: Rassegna / Data: Mer 23 ottobre 2019 alle 10:16 / Fonte: Gazzetta dello Sport
Autore: Alessandro Cavasinni / Twitter: @Alex_Cavasinni
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