L'Inter che verrà potrebbe essere molto diversa da quella attuale. Non solo priva di Mauro Icardi, di cui sembra quasi certo l'addio, ma anche con un tecnico diverso se qualcosa dovesse andare storto in questo finale di stagione. Il progetto, per la stagione del decennale dal Triplete, è quello di tornare a vincere. "La data sarebbe congrua col tentativo di rivincere lo scudetto - scrive oggi Repubblica -. Con Conte o Allegri in panchina, se Spalletti non si qualificherà per la Champions. Con due nuovi leader di alto livello internazionale in campo, come Godin e Rakitic. Con i due nuovi talenti della Nazionale di Mancini, Chiesa e Barella. E senza Icardi: da ieri è più che mai chiaro. Lo scambio con Dybala non è mera suggestione. La Juve è un’avversaria, ma gli affari sono affari".

La chiave di Repubblica è che dietro a quanto accaduto nelle ultime settimane ci sia una chiara strategia. "Per Marotta - si legge - non è mai stato una priorità il rinnovo del contratto di Icardi (scade nel 2021). L’abbassamento della clausola rescissoria di 110 milioni è già nei fatti: 70-80 milioni al massimo vale ormai la cessione del centravanti. Frutterebbe comunque una notevole plusvalenza (nel 2013 fu pagato alla Samp 13 milioni e a giugno, dopo gli ammortamenti, varrà a bilancio 2,5 milioni). Il caso della famigerata fascia da capitano va dunque rivisitato. Quando parte della squadra non ha più riconosciuto la leadership di Icardi, adducendo come causa le dichiarazioni in libertà di Wanda sui social e in tivù, Marotta ha usato il cinismo. Il capitano degradato non ha accettato il declassamento, si è ammutinato e depresso: ora diventa più semplice farne digerire ai tifosi la vendita a prezzo ribassato. Magari perfino alla detestata Juventus, che con Dybala a bilancio a giugno per 16,7 milioni potrebbe fare a sua volta una notevole plusvalenza".

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Sezione: Rassegna / Data: Ven 01 marzo 2019 alle 11:14
Autore: Mattia Todisco
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