Voti bassi e pochi promossi nelle pagelle di Tuttosport dopo lo 0-0 deludente in casa col Chievo. Ecco le pagelle degli interisti del quotidiano torinese:
 
HANDANOVIC 6 Primo tempo da spettatore; nella ripresa due interventi incerti su conclusioni da lontano, mentre viene salvato dalla traversa sul siluro di Biraghi. Si rifà con due uscite basse determinanti. 
 
D'AMBROSIO 6.5 I limiti tecnici si conoscono, ma almeno ha il pregio di provarci e sbattersi fino all'ultimo minuto. 
 
RANOCCHIA 5 Quando il Chievo affonda, va in difficoltà. In due episodi fa tremare San Siro e imbestialire Mancini. 
 
VIDIC 6 Conferma di stare bene, meglio del compagno di reparto. 
 
JUAN JESUS 5.5 Izco e Schelotto ogni tanto gli vanno via; in fase offensiva spesso non sa che fare col pallone. 
 
BROZOVIC 5 L'involuzione continua. Benino tatticamente, ma sbaglia tantissimi palloni. 

PODOLSKI (8' st) 5.5 Questa volta l'ingresso non è fortunato come con Roma e Udinese. Cerca spazio, prova il tiro, ma non incide. 
 
MEDEL 6 Mancini gli chiede di stare più alto, ma alla fine porta a casa la pagnotta col solito lavoro sporco. 
 
GUARIN 5 Per un tempo è la brutta copia del brutto Guarin: errori marchiani, tiri in tribuna e scarsi movimenti. Salva la faccia nella ripresa quando viene schierato più basso. 
 
HERNANES 5 Passo indietro dopo le ultime ottime prove. Raramente salta l'uomo e non serve mai Icardi. 

SHAQIRI (19' st) 4 Dov'è finito il colpo di gennaio? Ha mezz'ora per aiutare l'Inter a vincere la partita, ma non combina nulla. 
 
ICARDI 5.5 Salvate il soldato Maurito. Mancini dice che ha giocato una gara sottotono, vero, ma la squadra non gli serve palloni giocabili e quando esce dall'area per farsi dare il pallone, viene ignorato. Ha due occasioni vere: colpisce un palo di testa e sfiora la porta con una rovesciata. 
 
PALACIO 6.5 Dà tutto quello che ha. Salta spesso gli avversari e con un super slalom va vicino al vantaggio. 

KOVACIC (32' st) 6 Prova a smistare il gioco, ma davanti si muovono in pochi. 
 
ALL. MANCINI 5 Quando dice che l'Inter ci ha provato, ha ragione in parte, perché molte delle conclusioni dalla distanza non creano alcun pericolo. Quello che è mancato alla squadra è stata la cattiveria di "ammazzare" il Chievo. La sua colpa? Lui dovrebbe essere il motivatore. 
 

 
 

Sezione: Rassegna / Data: Lun 04 maggio 2015 alle 10:34 / Fonte: Tuttosport
Autore: Alessandro Cavasinni / Twitter: @Alex_Cavasinni
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