L’Inter chiede nella ripresa un rigore per il tocco di mano (evidente) di Cofie. Rizzoli lo giudica involontario e quindi non punibile. Ecco come la Gazzetta dello Sport va in controtendenza e spiega da par suo la decisione dell'arbitro: "Lo fa in diretta e senza avere la possibilità di rivedere l’azione al replay dove si intuisce che è Cofie a colpire il pallone e non Guarin. In sostanza il genoano si autocalcia in modo goffo: in questo caso Fifa e Uefa hanno chiarito che non può essere punito con un rigore (ricordate il caso Granqvist in Juve-Genoa?). Rizzoli, però, dal vivo potrebbe aver battezzato il tocco di Guarin, valutandolo involontario lo stesso. Corretto? I dubbi possono venire dal braccio largo, ma i parametri dettati dalla Fifa (anche nella intervista rilasciata alla Gazzetta dal designatore Massimo Busacca) sono con l’arbitro di Bologna (selezionato per il Mondiale): non conta il braccio largo se il movimento è considerato congruo. E nell’episodio in questione il braccio alto dovrebbe essere un automatismo visto l’intervento aereo in spaccata. Siamo comunque in un campo particolare, dove c’è la discrezionalità totale concessa agli arbitri. E in questo ottica ci sta la scelta di Rizzoli di non concedere il rigore". Tutto giusto, se non fosse che in realtà il cross è di Guarin.

Sezione: Rassegna / Data: Lun 20 gennaio 2014 alle 10:34 / Fonte: Gazzetta dello Sport
Autore: Alessandro Cavasinni / Twitter: @Alex_Cavasinni
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