Romelu Lukaku, che ieri ha segnato il suo 300esimo gol in carriera matando la Lazio, "non è mai stato in cerca di vera redenzione perché il piccolo digiuno e il malumore dopo le scintille con Ibra erano solo segni di umanità. Normale prendere fiato dopo aver tanto corso, comprensibile essere addolorati dopo un litigio".  E' quanto si legge stamattina sulla Gazzetta dello Sport, in un articolo in cui si esalta la sua prestazione monstre di ieri sera: "Sul dischetto è stato più glaciale di Burian, poi ecco quel tocco confuso di destro: non la più bella nel suo carnet, ma una rete storica, la trecentesima in carriera tra club e Belgio. La palla del 3-1 spinta in rete da Lautaro, un calmante ai propositi di rimonta della Lazio, nasce dalla sua solita corsa verso il touchdown. Conterà pure di più aver messo il muso davanti in classifica, ma a Romelu non dispiacerà sapere di essere in vetta anche in quella dei marcatori: ha raggiunto a 16 Cristiano e staccato sia la Scarpa d’Oro Immobile sia la sua nemesi svedese. Già, Ibra, con cui domenica incrocerà di nuovo la spada: sarà emotivamente complessa, ma la resa dei conti arriva con tempismo perfetto", chiosa la rosea. 

Sezione: Rassegna / Data: Lun 15 febbraio 2021 alle 08:25
Autore: Mattia Zangari / Twitter: @mattia_zangari
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