"Icardi e Lautaro Martinez insieme in campo? Oggi come oggi direi di no, poi con il tempo è chiaro che tutto può succedere. Ma in questo preciso momento della stagione non credo sia una soluzione facilmente percorribile". Pierluigi Casiraghi si schiera nel partito degli scettici per quanto concerne la convivenza tra i due attaccanti argentini dell'Inter, illustrando i motivi che ne complicano il feeling: "Intanto sono due prime punte che, con caratteristiche diverse, amano muoversi dentro l’area di rigore, essere vicini alla porta e cercare il gol - ha detto alla Gazzetta dello Sport -. E questo inevitabilmente porterebbe, seppur involontariamente, uno dei due a pestare i piedi all’altro. È per questo che penso che oggi non siano ancora pronti, poi chiaramente con il lavoro tutto è migliorabile e se dovesse essere la soluzione ideale toccherà a Spalletti fare in modo che i due possano coesistere, garantendo l’equilibrio di squadra",

Quindi crede che nel collaudato 4-2-3-1 non ci sia spazio per entrambi, malgrado in estate le prove di intesa sembravano positive?
"Con questo sistema di gioco è Icardi l’uomo chiave, il terminale offensivo perfetto. Lo ha dimostrato in questi anni: Mauro sa fare reparto da solo e probabilmente gioca anche meglio senza dover dividere spazio e occasioni da rete con qualcun altro. Però intanto può aiutare tantissimo Lautaro nell’inserimento. Martinez è giovane e deve crescere: un maestro come Icardi può aiutarlo molto in questa fase". 

La caccia al toto-somiglianza è partita da un po’. Secondo lei chi ricorda di più Lautaro? 
"Anche morfologicamente ricorda il primo Tevez o Aguero. È una prima punta atipica, col baricentro basso e una grande forza nelle gambe. Protegge bene palla e dentro l’area ha i guizzi del grande attaccante. La Serie A saprà migliorarlo. E il futuro è dalla sua parte". 

VIDEO - LAUTARO-POLITANO ESALTANO TRAMONTANA

Sezione: Rassegna / Data: Lun 01 ottobre 2018 alle 09:50
Autore: Mattia Zangari / Twitter: @mattia_zangari
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