Intervistato da 'Sportweek', il settimanale della Gazzetta dello SportChristian Kouamé ha ricordato anche i tempi nelle giovanili dell'Inter. "Ho avuto per compagni Pinamonti, Gnoukouri, Tchaoulé, il mio miglior amico che oggi gioca nel Sion... L'allenatore era Vecchi. Ho cercato di dare quello che potevo, se non mi hanno tenuto è perché non ero pronto".

In A sembra giocarci da sempre.
"A o B, è sempre calcio. In campo siamo tutti uguali. Uno di 30 anni ha due gambe come uno di 18".

A proposito di gambe, lei pare uno sprinter: ha fatto atletica da piccolo?
"No, macché... Una volta uno mi chiese: come fai a correre così veloce? Risposi: è il vento che mi spinge".

E l'elevazione?
"Una dote naturale".

Al Genoa ha preso l'11 di Drogba.
"Ma al Cittadella avevo il 27 perché 2 +7 fa 9, il numero di Eto'o. Loro sono i miei idoli. Eto'o l'ho conosciuto all'Inter: ero quasi commosso. Mi sono fatto una foto e mi ha detto: 'Questo non è un mestiere facile, devi fare tanti sacrifici'. A Samuel ruberei il senso del gol, a Drogba il colpo di testa".

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Sezione: Rassegna / Data: Sab 08 dicembre 2018 alle 10:05 / Fonte: Sportweek
Autore: Alessandro Cavasinni / Twitter: @Alex_Cavasinni
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