Il ruolino di marcia dell'Inter di quest'anno fa discutere e non potrebbe essere altrimenti. Tre vittorie in dieci partite tra campionato e Champions, il confronto con lo scorso anno porta a un forte ribasso (i nerazzurri avevano sei punti in più in campionato e due in più in Europa). Il primo a finire sotto processo, come sempre in questi casi, è l'allenatore e quindi Antonio Conte. "La sensazione della base è che il patto estivo stretto a Villa Bellini alla fine possa non essere utile alla causa comune - si legge su Tuttosport -: troppi i problemi messi sotto il tappeto per costruire un progetto davvero coeso e vincente. I tanti risultati gettati al vento dalla squadra (e pure i molti errori arbitrali a danno dei nerazzurri), non hanno aiutato a rasserenare l’animo dei dubbiosi. Una marea di dubbi ingrossata anche dal fatto che Massimiliano Allegri, il “normalizzatore” invocato quando Conte sbraitava contro la società, è ancora in attesa di squadra".

Al momento, però, il contratto da 12 milioni annui fino al 2022 blinda il tecnico a meno di una svolta nei risultati nel periodo dopo la sosta. "Perché è vero che Steven Zhang a Villa Bellini è stato il più convinto sostenitore di quanto fosse utile mantenere lo status quo per dare continuità a quanto fatto dopo la finale di Europa League raggiunta a Colonia, ma è altrettanto vero che la fiducia non può essere illimitata senza che ci sia una svolta dal punto di vista dei risultati", aggiunge il quotidiano.

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Sezione: Rassegna / Data: Mar 10 novembre 2020 alle 09:36
Autore: Redazione FcInterNews.it / Twitter: @Fcinternewsit
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