"Ci sono 370 milioni che rischiano di scomparire. Gli stadi chiusi al pubblico a causa della pandemia stanno dissanguando le casse dei club di calcio. Anche di quelli italiani che pure scontano un ritardo infrastrutturale enorme rispetto alle migliori pratiche europee". Questi i numeri da incubo evidenziati da un'analisi della Gazzetta dello Sport, che ha approfondito il tema relativo agli incassi mancanti dal botteghino per le società di Serie A. "A differenza di precedenti crisi economiche, stavolta sono le grandi a soffrire di più - si legge -. È vero che molte di loro godono di proprietari solidi e liquidi (da Exor a Suning, da Elliott a Friedkin) ma è altrettanto vero che il divieto di accesso per gli spettatori ha interrotto quegli enormi flussi di entrata che foraggiavano le spese di gestione, leggi gli stipendi".

"La Juve è quella che paga il dazio maggiore, anche perché l’Allianz Stadium è un modello di riferimento in Italia per gli alti standard e la capacità di generare introiti 365 giorni l’anno - spiega la Gazzetta -. L’Inter ha messo nel conto circa 60 milioni di potenziali perdite, dopo aver registrato negli ultimi anni un notevole trend di crescita: prima del Covid i nerazzurri avevano aggiornato i record di presenze medie (65.800) e abbonamenti (38.747) con 6,6 milioni di incasso lordo per Inter-Juve e 7,9 per Inter-Barça".

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Sezione: Rassegna / Data: Mer 09 dicembre 2020 alle 11:38 / Fonte: Gazzetta dello Sport
Autore: Alessandro Cavasinni / Twitter: @Alex_Cavasinni
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