"L’ipotesi San Siro, su cui si sta dibattendo oltre quattro anni e che prevedeva la demolizione dello storico impianto in favore della costruzione di uno nuovo di Inter e Milan, muore in un tardo pomeriggio di luglio" si legge sul Corriere della Sera che fa il punto della situazione dopo le novità emerse nella giornata di ieri. L’Inter valuta l’ipotesi di costruire il suo nuovo stadio a Rozzano e scopre le carte. Passo al quale il Comune di Milano risponde con una nota attraverso la quale "fa sapere che 'non è ancora pervenuta una comunicazione ufficiale da parte della Soprintendenza, ma sembrerebbe ormai acclarata la scelta per un vincolo culturale semplice. Vincolo che di fatto impone, in concreto, che lo stadio rimanga lì dov’è'".

"La tipologia di vincolo apposto non è automatico e non prevede, da quanto si apprende, l’intoccabilità dell’impianto nella sua interezza: ciò vuol dire che, ad esempio, si potrebbe demolire il terzo anello per un restauro" chiarisce il quotidiano milanese, ma l'opzione di cui sopra non piace ai due club meneghini che l’ultimo progetto presentato per la costruzione del nuovo impianto prevedeva l'abbattimento totale dell'edificio. "Sarebbe proprio questo a portare i due club ad abbandonare definitivamente il piano A, ripetutamente messo in discussione negli ultimi mesi e appeso - fino a ieri pomeriggio - a un vincolo di cui si ignoravano tempi e modi".

A scuotere gli attori protagonisti dal 'torpore', è stata l'Inter nel pomeriggio di ieri: "Il club ha ottenuto da Bastogi e Brioschi un diritto di esclusiva per uno studio di fattibilità in un’area del comune a sud di Milano, di proprietà di Infrafin, società posseduta da Camabo, il cui capitale è detenuto da Bastogi al 51% e da Brioschi al 49. L’area si trova in corrispondenza della Barriera di Milano Ovest sulla Milano-Genova. Il diritto di esclusiva è valido fino al 30 aprile e servirà a verificare la possibilità di costruire, oltre allo stadio, anche delle facility". In caso di stretta di mano, 

Adesso lo scenario è il peggiore possibile per Palazzo Marino che si ritrova con un impianto abbandonato dai club — la concessione è in corso fino al 30 giugno 2030 ma le squadre possono rescinderla con due anni di anticipo —, e con un costo di manutenzione di circa 10 milioni l’anno e che finora è sempre stata in capo a Inter e Milan. Senza contare che al Mezza si terrà la cerimonia di inaugurazione delle Olimpiadi Invernali Milano-Cortina del 2026 e qui, di nuovo, il sindaco Beppe Sala ha proposto che si giochi la finale di Champions League di quello stesso anno o di quello successivo.

Sezione: Rassegna / Data: Sab 29 luglio 2023 alle 11:52
Autore: Egle Patanè / Twitter: @eglevicious23
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