Ma può davvero funzionare il progetto Interspac? Se lo domanda oggi il Corriere dello Sport, dopo le dichiarazioni delle ultime ore di Cottarelli. "Dipende da mission, struttura e governance - si legge sul quotidiano romano -. Se si vuole solo aiutare con capitali freschi una proprietà a corto di ossigeno, teoricamente, l’azionariato popolare in Italia c’è già. Juve, Roma e Lazio sono quotate in borsa: chiunque può comprarne le azioni ma i pacchetti di controllo sono in mano ad azionisti di maggioranza (Exor, Friedkin e Lotito) e mai le minoranze o gruppi di tifosi-investitori organizzati hanno inciso nelle scelte di gestione. Ci sono altri esempi di azionariato popolare nel calcio europeo, come in Germania, dove la regola del 50+1 impone che la maggioranza delle quote dei club siano in mano al pubblico, cioè ai tifosi. Nel caso del Bayern (citato a modello dai promotori di Interspac) il 25% è diviso tra Adidas, Audi e Allianz mentre il 75% è diffuso tra oltre 250mila soci che versano 60 euro l’anno (15 milioni in totale). I tifosi partecipano all’elezione degli organi direttivi ma il club (associazione polisportiva che ha preso la forma di società per azioni) non si regge sul loro apporto e da sempre fa utili: +10 milioni anche nel 2019/20, nonostante la pandemia. A meno di plusvalenze entro giugno, l’Inter viaggia per i 150/160 milioni di perdita, dopo un -102 nel 2019/20 e -48 nell’anno pre-pandemia. Sia con Moratti che con Suning non ha mai pareggiato i conti, ha oltre 300 milioni di debiti finanziari (il Bayern zero) ma il secondo monte stipendi della Serie A. Dovrebbe ricavare cassa dalla cessione di 1 o 2 giocatori, magari con qualche plusvalenza, ma i segnali non vanno per ora nella direzione di un feroce controllo dei costi: ha assunto un nuovo allenatore offrendogli (più o meno) il doppio di quanto prendesse alla Lazio, elargito una ricca buonuscita a Conte e strappato ai rivali del Milan, per 5 milioni annui, un fantasista a cui il management di Elliott non aveva ritenuto di offrire più di 4. Se i tifosi-azionisti raccoglieranno denaro per contare nel club, non vorranno rischiare di finire a contare le perdite. Difficilmente si può collocare un aumento di capitale sui risparmiatori con la prospettiva di bruciare quanto raccolto in un business che consuma 10 milioni al mese".

D'altronde, generalmente, i tifosi non vedono mai di buon occhio un piano di austerity legato alla propria squadra. E allora occorre fare chiarezza, prima di iniziare un percorso che bisogna ancora capire se la proprietà cinese intende condividere. "Le azioni di Zhang, incastonate in una lunga catena di controllo, sarebbero in pegno a Oaktree mentre i diritti tv ai sottoscrittori dei bond emessi da Inter Media: difficile che Interspac possa acquistare azioni da Zhang. Allora sottoscriverà un aumento di capitale? E in che forma? Con la rinuncia o la partecipazione dell’azionista di maggioranza? Tutti nodi da sciogliere. Intanto c’è l’entusiasmo, che è sempre un fatto positivo. E ci sarà il sondaggio online", spiega il CdS

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Sezione: Rassegna / Data: Mer 23 giugno 2021 alle 09:24
Autore: Alessandro Cavasinni / Twitter: @Alex_Cavasinni
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