Oggi Tarcisio Burgnich compie 80 anni e per l'occasione l'ex Roccia nerazzurra è stato intervistato dalla Gazzetta dello Sport. Inevitabile un tuffo nel passato della Grande Inter: "L’amico del cuore è stato Giacinto Facchetti, ho passato più ore con lui nella nostra stanza in ritiro che con mia moglie... L’avversario italiano più ostico Gigi Riva. Una personalità talmente forte che una volta mi ruppe un dente con una gomitata e dopo un fallo di gioco fui io che andai a chiedergli scusa... Tra gli stranieri molti mi dicono Pelé per via di quel gol in elevazione a Messico ‘70 ma io lì ero in ritardo sul cross e per quello mi fece gol. Del resto dopo la semifinale con la Germania non avevamo avuto il tempo di recuperare la fatica dei supplementari. Quella è naturalmente la partita della vita, visto che mi capitò pure di fare gol, insieme alla nostra prima finale di Coppa Campioni, quella del 1964 giocata a Vienna contro il Real Madrid. Quella squadra in completo bianco era formata dai nostri idoli: Di Stefano, Amancio, Puskas, Gento, Santamaria, Zoco... Ci sembravano marziani, giocatori imbattibili e invece il nostro ragazzino, Sandrino Mazzola, gli fece due gol e li battemmo 3-1. Un’ impresa che in Italia ci rese degli eroi".

Protagonista anche nella difesa azzurra nel cammino che condusse al successo europeo del 1968, ancora unico Europeo in bacheca per l'Italia: "Della Jugoslavia non si conosceva nulla, c’era Tito, la cortina di ferro sovietica...  - racconta Burgnich -. Marcai il loro capitano, Dragan Dzajic e mi fece ammattire: un mancino tecnico, veloce, imprevedibile. Ci fece gol, soffrimmo a lungo finché Domenghini nel finale ci portò alla finale bis e li ci pensarono Anastasi e Riva. Ma Dzajic è rimasto l’attaccante più forte che io abbia marcato, peccato che le frontiere fossero chiuse. Peccato anche per lui: avrebbe guadagnato di più...".

VIDEO - LA CARRIERA NERAZZURRA DI BURGNICH

Sezione: Rassegna / Data: Gio 25 aprile 2019 alle 10:28 / Fonte: Gazzetta dello Sport
Autore: Alessandro Cavasinni / Twitter: @Alex_Cavasinni
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