L'Inter spende, ma può farlo? Se lo stanno chiedendo in molti dopo gli arrivi di Podolski e Shaqiri e in attesa delle cessioni. La Gazzetta dello Sport illustra il piano di Thohir per ricondurre il club ai fasti: serve andare in Champions. "Quei 50 milioni di 'minimo garantito' compreso l’indotto (dal 2015-16) rappresentano l’unica possibile via d’uscita dall’impasse sportiva ed economica in cui si trova. Con i conti sballati da tempo, le ambizioni indonesiane di autosufficienza e i lacci del fair play Uefa, soltanto incrementando un fatturato sceso al minimo storico di 161 milioni nel 2013-14 si può sperare in uno shock salvifico. E in attesa del lavorio ambizioso ma a lungo termine del settore commerciale, un balzo immediato può darlo solo il ritorno nell’Europa dei grandi. Come arrivarci? Si spera elevando la qualità della rosa. Non nello stile degli sceicchi ma del proletario pieno di cambiali in tasca. Perché il rosso delle ultime stagioni (-103 milioni nel 2013-14 a livello consolidato, -180 nel triennio ai fini Uefa) è un Everest da scalare, perché Thohir non vuole e non può vestire i panni del Moratti d’antan, perché i controllori di Nyon vigilano scrupolosamente e con loro il pool di banche che a giugno ha rifinanziato il debito con 230 milioni. Da qui le operazioni in prestito e i pagamenti dilazionati". Ecco quindi le idee intelligenti portate avanti in sede di mercato da Ausilio e Fassone: "La formula adottata per Shaqiri, prevedendo l’obbligo di riscatto, non ha vantaggi contabili visto che l’ammortamento scatta subito, ma fa comodo alla cassa (il pagamento rateale parte da luglio) e serve a rispettare i parametri (covenants) imposti da Goldman Sachs. La dinamica costi-ricavi è monitorata costantemente dai dirigenti che, in questa sessione, sperano di racimolare 5 milioni dalla cessione di Kuzmanovic, 3-4 da Krhin e 4-5 milioni dai risparmi (fino a giugno) dei loro ingaggi e di quelli dei partenti Osvaldo e M’Vila. Sono economie di scala utili per compensare gli esborsi per i nuovi. Ma Thohir, considerando il pregresso dei conti, si sta prendendo alti rischi: se manca la Champions, in estate sarà inevitabile l’addio di uno o più gioielli e potrebbe traballare l’intera impalcatura economico-finanziaria. Anche perché l’Inter ha bisogno nel frattempo di cash per la gestione corrente: l’aumento di capitale non entusiasma, si lavora a un prestito obbligazionario".

Sezione: Rassegna / Data: Ven 09 gennaio 2015 alle 09:30 / Fonte: Gazzetta dello Sport
Autore: Alessandro Cavasinni / Twitter: @Alex_Cavasinni
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