Inter e Milan hanno intrapreso un percorso complicato e fatto di enormi cambiamenti societari per tornare ai vertici del calcio italiano ed europeo. Oggi la Gazzetta dello Sport tratteggia le differenze di gestione: da una parte quella di Erick Thohir, dall'altra quella di Yonghong Li.

"Thohir conserva per ora il 31% delle azioni del club: quando cederà il pacchetto, ne ricaverà una ricca plusvalenza - si legge -. Cinque anni fa, nel novembre del 2013, aveva acquisito la maggioranza dell’Inter da Massimo Moratti. Un affare clamoroso, tutti a chiedersi chi fosse questo imprenditore indonesiano, con un fratello chiamato Garibaldi in onore dell’eroe dei due mondi e con il papà ricchissimo e in affari con la Pirelli: ecco spiegato il contatto con i colori nerazzurri. Durante l’era Thohir, l’Inter non ha vinto nulla, ha investito in giocatori rivelatisi inadatti - Podolski, Shaqiri, Jovetic e Gabigol, per citare i primi che ci vengono in mente -, ha cambiato diversi allenatori: l’ultimo tecnico scelto in prima persona da ET, l’olandese Frank de Boer, è durato meno di tre mesi. Sul piano calcistico, la gestione indonesiana è stata un mezzo disastro. Unici grandi successi gli acquisti dei due croati, Ivan Perisic e Marcelo Brozovic, ancora oggi colonne della squadra. Thohir sarà ricordato per il suo senso del denaro – con l’Inter ci guadagnerà - e per aver lasciato il club in mani solide. Le due milanesi hanno vissuto in modi differenti le transizioni dalle storiche proprietà italiane. Il Milan è passato da Silvio Berlusconi al misterioso Mister Li prima di finire preda di Elliott, fondo speculativo americano: nell’emergenza un’ottima soluzione, che ha salvato i rossoneri dal buio, ma presto o tardi Paul Singer venderà la società per fare cassa e soltanto quel giorno sapremo quale futuro avrà il vecchio Diavolo. Thohir, con la cessione a Suning, ha garantito all’Inter una polizza vita, le prime parole di Steven Zhang da presidente lasciano presagire un rapporto lungo. Forse non è stato tutto merito di ET, ma l’ufficialità questo dice e questo commentiamo: a differenza di Mister Li, l’imprenditore venuto dall’Indonesia è stato un proprietario responsabile, non ha millantato ricchezza e non è evaporato nel nulla, si è preoccupato di trovare un successore forte. Non poco. Anzi, molto".

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Sezione: Rassegna / Data: Ven 02 novembre 2018 alle 09:43 / Fonte: Gazzetta dello Sport
Autore: Alessandro Cavasinni / Twitter: @Alex_Cavasinni
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