GdS - Questa Inter come quella che fece il Triplete. Blasfemia? I numeri e i giocatori dicono altro

L'Inter attuale come quella del Triplete. Accostamento blasfemo per qualcuno, ma non per la Gazzetta dello Sport, che fonda tale paragone sui numeri. "Dopo 16 turni di campionato entrambe le squadre hanno raccolto 36 punti, frutto di 11 vittorie, 3 pareggi e due sole sconfitte. Maturate tra l’altro sempre alla 6a giornata (Inter-Fiorentina 1-4, allora fu Sampdoria-Inter 1-0), mentre la seconda alla 15a cinque anni fa (Juve-Inter 2-1) e alla 14a in questo torneo (Napoli-Inter 2-1). Senza dimenticare che anche 5 stagioni fa l’anno solare si chiuse il 20 dicembre, proprio con Inter-Lazio. La banda Mourinho grazie ad Eto’o vinse 1-0. Proprio il marchio di fabbrica dell’Inter attuale, che così ne ha già portate a casa 8. Perché le due squadre fecero percorso parallelo, ma con armi diverse. Quella segnò 34 reti e ne subì 14, mantenendo inviolata la porta di Julio Cesar appena sei volte (Lazio compresa). Questa fa meno gol (22) e meno ne prende (9), con Handanovic «illibato» in 11 gare su 16". Le similitudini non finiscono qui. La rosea paragona il parco giocatori di allora e di oggi, scoprendo analogie: i due portieri sono super e pararigori; Miranda pare Lucio; Murillo ricorda Samuel; Cambiasso e Medel argini davanti la difesa; Brozovic ricorda Stankovic per duttilità, dinamismo e tecnica; Melo leader spirituale come Materazzi; Jovetic taglia-e-cuci come Sneijder; Eto’o-Pandev e Perisic-Ljajic​ abbinano classe e sacrificio. Manca un Maicon e Icardi deve ancora studiare per diventare come Milito (ma l'età è dalla sua parte).

"La 'piccola' differenza è che questa non ha ancora vinto nulla ed è meno abituata a vincere. Quella era reduce da quattro (tre sul campo) scudetti di fila e seppe reagire alle difficoltà andando in missione aggrappata al suo condottiero. Questa ha un tecnico meno capopopolo. E deve ancora superare una vera crisi. Poca personalità rispetto ai tripletisti ? Forse, ma anche allora il carattere e l’unità di uno spogliatoio pur diviso in gruppi ed etnie varie si formarono di vittoria in vittoria", chiude la Gazzetta.