Occhio alle plusvalenze: la Uefa ha intenzione di arginare in qualche modo il fenomeno di quelle fittizie e del trading dei giocatori, movimenti che spesso servono per riequilibrare bilanci pericolanti e mettersi in regola con il FFP. In tal senso, i club italiani sarebbero tra quelli più 'colpiti' dalle nuove direttive. I numeri sottolineati dalla Gazzetta dello Sport parlano chiaro: "Se tra i club di tutte le prime divisioni d’Europa le entrate nette da trasferimento sono schizzate dai 2 miliardi del 2014 ai 5 miliardi del 2018, esiste più precisamente un caso Serie A che tra il 2013-14 e il 2017-18 ha registrato 2.673 milioni di plusvalenze da cessione calciatori, sullo stesso livello della Premier League (2.686 milioni) che però fattura il triplo, e molto di più della Bundesliga (2.161 milioni) e della Liga (1.815). Anche dopo l’abolizione delle comproprietà, estinte nel 2015, le squadre italiane hanno continuato a scambiarsi giocatori come figurine dai valori arbitrari. Tra i big della Serie A, in termini assoluti, i maggiori incassi degli ultimi anni sono stati realizzati da Roma e Juventus. La corsa alla vendita negli ultimi giorni disponibili per la registrazione a bilancio (chiusura al 30 giugno) è diventata un must per molti, anche per rispettare la fatidica regola del “break even” del fair play Uefa. Ne sa qualcosa pure l’Inter, avvezza ormai a micro-cessioni di ragazzi del vivaio per raggiungere la fatidica somma: 40 milioni nel 2018-19 con Pinamonti, Vanheusden, Adorante, Sala, Zappa e altri. Le necessità di cassa si intrecciano, quindi, con il bisogno di rispettare i parametri regolamentari. Questo perché, così come i diritti tv o la biglietteria, sono giustamente considerate dall’Uefa “entrate rilevanti” ai fini del calcolo del “break even” (pareggio d’esercizio): ogni squadra partecipante alle coppe europee e monitorata da Nyon deve registrare una perdita massima aggregata di 30 milioni nell’arco del triennio e, se non riesce a far quadrare i conti con le entrate caratteristiche, le operazioni “straordinarie” di calciomercato possono venirle in soccorso".

E adesso quindi cosa potrebbe accadere? "Il Club Licensing Committee, la commissione incaricata di suggerire modifiche alle licenze europee e al regolamento del fair play presieduta dal vice presidente Uefa Michele Uva, ha già iniziato a studiare il sistema delle plusvalenze e presto valuterà una serie di meccanismi correttivi da varare nel prossimo autunno - spiega la rosea -. Se per i contratti commerciali con le parti correlate si misura il “fair value” in base ai valori del mercato di riferimento, è molto più complicato stabilire se una plusvalenza è fittizia. Ma qualcosa l’Uefa farà per evitare abusi: ovviamente non potrà essere posto un limite alle plusvalenze stesse ma alla loro classificazione come “entrate rilevanti” in ottica del fair play, compiendo un intervento chirurgico in modo tale da cogliere le differenze tra le operazioni sane e quelle più o meno artificiali".

Sezione: Rassegna / Data: Mer 19 febbraio 2020 alle 10:30 / Fonte: Gazzetta dello Sport
Autore: Alessandro Cavasinni / Twitter: @Alex_Cavasinni
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