Occhi lucidi e un addio amaro: la Gazzetta dello Sport racconta il saluto di Frank De Boer e del suo staff alla squadra e a tutti coloro che lavorano ad Appiano Gentile. "In 84 giorni del resto De Boer le ha passate tutte. Dall’esordio snaturato col 3-5-2 di Verona all’intransigenza con cui non ha voluto un assistente italiano, passando per la grande prestazione contro la Juve in cui più del risultato avevano colpito l’organizzazione e la compattezza della squadra - si legge -. Che però non ha più saputo (o voluto) essere così corta e coesa. Allora veniva apprezzata anche la fermezza con cui aveva affrontato le grane Brozovic e Kondogbia. Ma con l’assenza di risultati quell’atteggiamento è diventato cocciutaggine e incapacità di gestire il gruppo. Forse l’unica verità è che Frank era l’uomo sbagliato nel posto sbagliato. Perché l’Inter storicamente gioca di grinta, rimessa e colpi di genio. E chi ha scelto Frank credendo di fare la rivoluzione all’olandese del nostro calcio ne sapeva meno di lui".

Sezione: Rassegna / Data: Mer 02 novembre 2016 alle 10:24 / Fonte: Gazzetta dello Sport
Autore: Alessandro Cavasinni / Twitter: @Alex_Cavasinni
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