"Se Ospina non avesse miracolato il Napoli e se Gagliardini non avesse miracolato il Sassuolo sul 2-1, ora staremmo celebrando un’Inter uscita a razzo dal lockdown, unica con tre vittorie su tre, protagonista di partite a lungo dominate, in corsa per tre traguardi e in piena rimonta scudetto dopo lo scivolone della Lazio a Bergamo. Il calcio è il paradiso delle sliding-door. Però non si spiega tutto con gli episodi. L’Inter paga anche degli errori propri, delle colpe. E Conte pure". Questo il commento della Gazzetta dello Sport al momento dell'Inter, diventato cupo dopo il 3-3 col Sassuolo. Sogni scudetto riposti immediatamente nel cassetto per la delusione generale.

I motivi di una stagione ritenuta non soddisfacente fin qui? Secondo la Gazzetta, il peccato originale è il mercato estivo, con gli affari saltati per Dzeko e Vidal. La coperta corta dovuta ai vari infortuni ha fatto il resto. Poi viene sottolineata l'assenza di un leader vero, uno in grado di far fronte alle fragilità nei momenti delicati. E il girone di ritorno scadente è lì a sottolineare una pericolosa involuzione, un freno alla crescita esponenziale vista nei primi mesi. Ma non mancano gli aspetti positivi: +8 rispetto all'anno scorso, inseriti giovani come Barella e Bastoni e gettate le basi per un futuro solido e vincente. Servirà - secondo la rosea - rimpolpare la mediana con calciatori di livello: non basta il solo Eriksen.

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Sezione: Rassegna / Data: Ven 26 giugno 2020 alle 09:00 / Fonte: Gazzetta dello Sport
Autore: Alessandro Cavasinni / Twitter: @Alex_Cavasinni
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