L’edizione odierna de La Gazzetta dello Sport dedica un ampio articolo a Lucas Podolski, attaccante che sta fin qui deludendo in nerazzurro compromettendo le sue chance di riscatto. Di gol, in questi primi mesi in nerazzurro, ancora non se ne sono visti. Sono trascorsi 96 giorni dall’ultima esultanza, quasi un anno se si conta l’ultimo centro in un campionato. Era il 20 aprile del 2014 (altra doppietta) e l’Arsenal vinse 3-0 in casa dell’Hull City. Sembra un’altra epoca. Oggi avrà un’altra occasione in campionato, un altro giro al Meazza per far venire qualche pensiero alla società. Perché dei quattro acquisti di gennaio lui è l’unico arrivato senza l’obbligo del riscatto. Il prestito (oneroso) dall’Arsenal prevede dei bonus da versare ai Gunners in caso di qualificazione all’Europa League o alla Champions. Tutto più possibile se lui riuscisse a sbloccarsi. E solo così facendo l’Inter potrebbe iniziare a pensare di contattare l’Arsenal per parlare di un futuro milanese per Lukas. 

Oggi Mancini dovrebbe schierarlo al fianco di Mauro Icardi. Un’occasione per il campione del Mondo. Visto che Rodrigo Palacio non può giocarle tutte, ecco allora l’occasione del campionato. I numeri soffiano contro il tedesco. Nel 2015 è il secondo interista con più minuti nelle gambe senza aver segnato. Ha giocato 559 minuti e non ha mai segnato, solo Gary Medel ha uno score peggiore (807 minuti), ma lo scopo del Pitbull è ben altro. I dati Opta raccontano di un Podolski decisamente generoso e altruista, ma profondamente sgonfio quando si tratta di concretizzare. Nel reparto assist e affini è secondo. Del gruppo di Mancini solo Xherdan Shaqiri ha creato più occasioni da rete (19 contro 11). Vuol dire che c’è, significa che il tedesco rema dalla stessa parte della squadra. Si sacrifica nella parte sinistra, la sua zona preferita. Nessun attaccante interista infatti ha recuperato più palloni (18).

La volata di sacrificio la fa, gli manca l’altro lato della medaglia, quello più fosforescente per un giocatore del suo ruolo. Il gol tarda ad arrivare anche perché Podolski prende poco la porta. Infatti in campionato (8 presenze finora) ha individuato lo specchio della porta in sole 2 occasioni sui 12 tiri tentati. Troppo poco per sperare di entrare in un tabellino. La sua partecipazione alla manovra è garantita anche da un ulteriore dato, il numero dei passaggi: 274, di cui 226 positivi. Nell’anno solare in corso nessun attaccante di Mancini ne ha effettuati di più. Sintomo di una disponibilità alla manovra che forse non si conosceva avesse al momento dell’acquisto. Mancini non gli chiede di diventare egoista e nemmeno di smettere di inseguire gli avversari. Gli chiede di buttarla dentro.

Sezione: Rassegna / Data: Dom 15 marzo 2015 alle 11:02 / Fonte: Gazzetta dello Sport
Autore: Redazione FcInterNews.it
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