Antonio Conte non sembra troppo turbato dalla lettera minatoria arrivata in sede con dentro minacce e un proiettile. "Poche le indicazioni sulla provenienza, se non che la busta ha un timbro postale di Firenze e che chi l’ha scritta ha probabilmente un livello di istruzione medio-alto - sottolinea ancora oggi la Gazzetta dello Sport -. Conte ha potuto leggere le minacce di morte, scritte in stampatello ma con un linguaggio “alto”, verbi e ortografia corretti. Chi scrive dice «sappiamo dove vivi e chi è tua figlia» e cita con riferimenti precisi anche i familiari di Conte. Informazioni corrette, ma reperibili senza troppe difficoltà online e che quindi non hanno preoccupato particolarmente l’allenatore. Sulla busta c’era il timbro postale di Firenze, anche se ciò non significa che sia stata imbucata proprio nel capoluogo toscano. Gli inquirenti non ritengono che provenga dal mondo ultrà e fra i minacciati ci sarebbe anche il preparatore atletico Antonio Pintus, per il quale sarebbe stato istituito lo stesso genere di sorveglianza, che consiste in passaggi frequenti di pattuglie nei luoghi sensibili (casa, sede degli allenamenti). Al momento non ci sono particolari sospetti su chi possa avere inviato lettera e cartuccia: l’ipotesi più accreditata presso gli inquirenti, guidati dal capo dell’antiterrorismo milanese Alberto Nobili, è che possa trattarsi di un tifoso “solitario”, arrabbiato per l’approdo del leccese sulla panchina dell’Inter".

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Sezione: Rassegna / Data: Ven 22 novembre 2019 alle 09:23 / Fonte: Gazzetta dello Sport
Autore: Alessandro Cavasinni / Twitter: @Alex_Cavasinni
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