Oggi la Gazzetta dello Sport analizza anche la strategia comunicativa di Luciano Spalletti. "Non siamo ai livelli inarrivabili di Mourinho che aveva intorno a sé uomini dedicati alla comunicazione, ma anche Luciano si affida e chiede consigli - si legge -. Il motivo è uno, il risultato è sempre lo stesso. Spalletti è fortemente convinto che questa Inter per rendere al massimo non possa permettersi mai – per i caratteri dei protagonisti, per forze tecniche in campo – di abbassare la guardia, almeno non può farlo se l’obiettivo è quello di competere al vertice. Se una chance ce l’ha, questa squadra, di correre dietro alla Juventus, è evitare il più possibile i cali di tensione. Questo è il punto di partenza. Il risultato è un tecnico che gioca «al contrario». Che alza i toni quando in campo le cose sono andate bene. O quando, come dopo Barcellona, coglie nell’aria una certa soddisfazione per aver limitato i danni. Viceversa, Spalletti cala di tono quando c’è da andare in protezione, dopo una sconfitta o una prestazione negativa: il Luciano polemico diventa un incassatore, perfetto stopper a fronte di critiche prevedibili nei confronti dei suoi giocatori".

Nulla è lasciato al caso, tutto è studiato nel dettaglio. "È anche così che Spalletti allena: le parole fanno parte della sezione 1 del capitolo dedicato alle motivazioni - si legge -. Il canovaccio è chiaro. Poi, certo, qualche fuori programma va messo in conto. Ma, per capirsi, non era casuale neppure quel «forza Roma» urlato in zona mista all’Olimpico lunedì sera, affinché sentissero tutti. Anche gli uomini della Lazio al lavoro".

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Sezione: Rassegna / Data: Gio 01 novembre 2018 alle 09:41 / Fonte: Gazzetta dello Sport
Autore: Alessandro Cavasinni / Twitter: @Alex_Cavasinni
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