"Lo sfogo del tecnico dopo Napoli-Inter non era un’iniziativa personale e isolata, ma la punta dell’iceberg di uno scontento di tutto il club nerazzurro, che nell’arbitraggio del San Paolo ha visto solo la conferma di un trend stagionale". Così la Gazzetta dello Sport descrive l'ira che in questi giorni accompagna il club nerazzurro e il suo tecnico, dopo la direzione di gara del fischietto di Terni a Napoli e non solo. "Risale all’8 maggio l’ultimo rigore fischiato all’Inter, unica squadra di A assieme a Chievo, Parma e Atalanta a non averne avuti in questo campionato, mentre i rigori contro sono stati già quattro (Roma, Fiorentina, Torino e Napoli). Ma al di là dei numeri, la sensazione che filtra da Palazzo Saras come dalla Pinetina è quella di una certa disparità di giudizio e di una relativa omogeneità in quanto finora fischiato a favore e contro. E questo a prescindere dai meriti e dai demeriti che si sono manifestati partita per partita", si legge sulla rosea. Si elencano gli episodi più clamorosi, come il secondo giallo ad Alvarez (che gli farà saltare il derby), i rigori non concessi per falli di Maggio su Palacio (Napoli-Inter) e di Acquah su Alvarez (Inter-Parma), gli appena 2’ di recupero concessi a Bologna, il rigore dello 0-2 per fallo di Pereira su Gervinho (certificato da tutte le moviole fuori area) che condizionò pesantemente la partita, il rosso a Handanovic in Torino-Inter. "Quella sera Mazzarri preferì il silenzio stampa, domenica sera a Napoli no: evidentemente, nei pensieri dell’Inter, poco meno di due mesi sono passati invano", spiega la Gazzetta

Sezione: Rassegna / Data: Gio 19 dicembre 2013 alle 10:48 / Fonte: Gazzetta dello Sport
Autore: Alessandro Cavasinni / Twitter: @Alex_Cavasinni
vedi letture
Print