L’arrivo di Geoffrey Kondogbia ha lenito completamente la delusione di Roberto Mancini per il mancato arrivo di Yaya Touré. La Gazzetta dello Sport spiega come cambierà l’Inter con l’arrivo del francese. “Nella testa di Mancini l’Inter dovrà essere più ‘europea’ nell’atteggiamento e nel sistema di gioco - si legge -. In attesa di arrivare a un esterno offensivo (Salah?) che possa offrire al tecnico l’opportunità di optare per il 4-3-3, il punto di partenza è il 4-2-3-1. E Kondogbia sarà il punto focale davanti alla difesa, uno dei due guardiani e menti della squadra. Giocherà lì il francese, così come faceva al Monaco. Nel Principato aveva al suo fianco Toulalan (altro pallino del Mancio) che gli garantiva la possibilità di lasciar partire l’estro giovanile. Tanto lì vicino aveva la saggezza e l’equilibrio di Jeremy che gli consentiva di prendersi certe libertà. A Milano per ora un giocatore di esperienza come Toulalan non c’è. Per adesso. Perché i dirigenti dell’Inter confidano anche di trasformare Kondogbia in una calamita per gente come Thiago Motta o Felipe Melo nel caso decidessero di lasciare a Marsiglia Imbula. 

Obiettivi sensibili e complicati, ma comunque economicamente più accessibili rispetto al francese del Monaco che potrà anche crescere dal punto di vista caratteriale. Il Mancio lavorerà molto su questo aspetto per aiutarlo nella crescita, un po’ come fece con Tourè quando si trovarono al City. Qualità eccelse l’ivoriano, vero, e occhio allenato quello del tecnico di Jesi nel vederlo anche duttile. Kondogbia, mancino, giocherà davanti alla difesa e lo farà o con Medel o con Brozovic. Sono due soluzioni interessanti. Con il cileno Mancini potrà liberare di più Kondogbia perché gli equilibri saranno mantenuti dal Pitbull. Con il croato invece bisognerà lavorare di più sui meccanismi tra i due. Vero che Marcelo è abituato ad avere di fianco in nazionale uno come Modric, non proprio un ruba-palloni. Questa esperienza lo aiuterà a giocare con Kondogbia. Il quale, nel caso di uno sviluppo in un 4-3-3, diventerebbe l’interno mancino del centrocampo. In tutto questo assumerà un ruolo ancor più fondamentale Palacio. L’argentino sta trascorrendo un’estate finalmente tranquilla dal punto di vista fisico visto che la caviglia ora è a posto. Riposo che era necessario per tornare a essere il vero Rodrigo. Dalla sua parte Mancini si aspetta il lavoro di raccordo e sacrificio che l’argentino è in grado di sostenere”, conclude la rosea.

Sezione: Rassegna / Data: Dom 21 giugno 2015 alle 10:06 / Fonte: Gazzetta dello Sport
Autore: Redazione FcInterNews.it
vedi letture
Print