A Singapore è arrivato il primo ko della nuova Inter. Che cosa si è visto di una squadra targata Antonio Conte? "Volendo esser generosi, pochissimo - dice La Gazzetta dello Sport -. E il primo a esserne dispiaciuto è l’allenatore. Dispiaciuto sì, preoccupato pure, ma non certo sorpreso. Perché la partita con il Manchester United è sembrata come la copia che esce da una stampante di una fotografia che osservi a video: sì, una volta premuto il tasto - pardon, una volta andati in campo - il risultato è quello che si immaginava. L’Inter è stata surclassata fisicamente dagli inglesi, evidentemente con una condizione migliore. Di questi tempi si fanno sempre i conti con le settimane che mancano all’inizio dei campionati: ecco, lo United partirà 14 giorni prima dei nerazzurri e in campo questa distanza s’è vista tutta".

La rosea però non limita ildiscorso al piano della condizione. "Perché il grido d’allarme lanciato da Conte sul mercato, e dunque relativo a un attacco spuntato, ha trovato tremendamente conferma al National Stadium. La coppia d’attacco Longo-Esposito è sembrata davvero poca cosa per i difensori dello United. Con la conseguenza, prevedibile, che la squadra di Conte non è mai riuscita a ripartire. Non solo: nei 90 minuti praticamente tutti i palloni buttati in avanti tornavano immediatamente tra i piedi dei calciatori di Solskjaer, senza mai dare la possibilità di rifiatare ai nerazzurri. Di lì anche qualche episodio di evidente nervosismo, di Brozovic prima e di Skriniar poi. Il dettaglio dei tiri in porta – 9-1 il totale per gli inglesi – è sufficiente per sottolineare la grande difficoltà offensiva nerazzurra: l’unica conclusione nello specchio è arrivata a inizio secondo tempo, un colpo di testa di D’Ambrosio salvato sulla linea. L’altro aspetto negativo, sottolineato poi nel post gara dallo stesso allenatore, è stata una gestione della palla che ha fatto disperare Conte durante il match: poco fluida la partenza dell’azione, linee di passaggio spesso troppo forzate e mai lineari, tanto che lo stesso Sensi – uno dei più positivi contro il Lugano – ieri ha finito per deludere, pagando anche la grande differenza di stazza con il duo di centrocampo formato da Pogba e Matic. Altro aspetto da sottolineare: il 3-5-2 di Conte, talmente schiacciato tanto da apparire un costante 5-3-2, non ha coinvolto con costanza le fasce laterali. E questo nonostante una giornata positiva di Dalbert, una delle poche note liete dal campo".

"Detto che l’esordio di Barella – 17 minuti più recupero – è di fatto ingiudicabile, la vittoria dello United nel match d’esordio dell’International Champions Cup è stata limitata nel punteggio solo dagli interventi di Handanovic e da un salvataggio sulla linea di D’Ambrosio - continua la rosea -. A firmarla, a un quarto d’ora dalla fine, è stato Mason Greenwood: 18 anni da compiere a ottobre, il ragazzino ha abbagliato Singapore con un gol (complice uno Joao Mario morbido), una traversa con una girata volante e una piroetta a centrocampo che ha mandato al bar Skriniar, non proprio l’ultimo dei difensori. Greenwood è il prospetto che nella rosa del Manchester, numericamente, sta prendendo il posto di Lukaku dietro Rashford. In mezzo al campo Pogba s’è divertito a... divertire, con tocchi quasi irridenti alternati a conclusioni e lanci illuminanti. Non è sembrato uno con la testa altrove, nonostante le voci di mercato pressanti sul suo conto. Buon per i tifosi dei Red Devils, che ieri hanno riempito il National Stadium con le loro maglie rosse. 'pareva di essere all’Old Trafford', ha scherzato Solskjaer. L’avrà pensato pure Conte, probabilmente".

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Sezione: Rassegna / Data: Dom 21 luglio 2019 alle 09:04
Autore: Stefano Bertocchi / Twitter: @stebertz8
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