In via di definizione le pratiche burocratiche, adesso Rafinha diventerà una questione di Luciano Spalletti che dovrà costringerlo a una full immersion tecnico-tattica per ridurne i tempi di inserimento nella sua nuova squadra. La Gazzetta dello Sport analizza il modo in cui l'ex blaugrana verrà impiegato, di certo dalla metà campo in su. Nel passato di Rafinha c'è anche l'interpretazione del ruolo di terzino, mentre nella cantera del Barcellona aveva agito da falso nueve. Con Luis Enrique, in prima squadra, si è visto schierato da interno di centrocampo.

Le doti di Rafinha: velocità, bravo nel dribbling, intelligenza tattica e capacità di vedere la porta, qualità che i compagni di reparto non hanno mostrato finora, a parte Mauro Icardi ovviamente. Il nuovo arrivato sarà un'alternativa importante sulla trequarti, in grado com'è di garantire superiorità numerica contro difese chiuse in virtù del dribbling secco e rapido che fa parte del suo bagaglio di qualità. Da esterno, può sfruttare il piede mancino accentrandosi e concludendo in porta. Prezioso sui calci piazzati, ha anche un discreto feeling con il gol. Prima dell'infortunio aveva infatti segnato nella scorsa stagione 7 gol, di cui 6 nella Liga. Dettaglio non insignificante considerando la sterilità in fase offensiva degli altri centrocampisti attualmente in rosa.

Sezione: Rassegna / Data: Sab 20 gennaio 2018 alle 09:40 / Fonte: Gazzetta dello Sport
Autore: Redazione FcInterNews.it / Twitter: @Fcinternewsit
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