La svolta di Mancini. Il cambio di mentalità è evidente: giocarsela sempre e comunque, anche a rischio di commettere errori come fu all'Olimpico contro la Roma o nel primo tempo con Lazio e Juve. La Gazzetta dello Sport pone la propria attenzione proprio su questo punto: "Dalle tensioni che un uomo contratto come Mazzarri trasmetteva involontariamente ai suoi, si è passati a un overdose di pallone (mai assente in allenamento) e il tentativo di ritrovare entusiasmo e sorrisi attraverso il piacere di giocare a calcio. Anche a costo di sbagliare, come successo pure a Torino, l’Inter ora deve fare la partita. Dopo il pareggio di Icardi, la vecchia Inter sarebbe rinculata. Mancio invece ha addirittura messo Osvaldo per Hernanes. E i tre punti non sono arrivati solo per una questione di centimetri. Mancini poi ha restituito entusiasmo e leggerezza all’ambiente con mosse semplici quanto efficaci. L’ultima? Il «pizzino» con il nuovo assetto tattico che chi entra in campo fa girare tra i compagni. Servono messaggi chiari e rapidi. L’apripista è stato Podolski, che ha consegnato a Kovacic il foglietto con le iniziali dei giocatori e relativa disposizione. Dal croato a Medel, fino a capitan Ranocchia. Stessa scena quando dopo l’espulsione di Kovacic è entrato M’Vila. Una novità assoluta per l’Inter, ma che Mancio aveva sperimentato già col Galatasaray".

Sezione: Rassegna / Data: Gio 08 gennaio 2015 alle 11:57 / Fonte: Gazzetta dello Sport
Autore: Alessandro Cavasinni / Twitter: @Alex_Cavasinni
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