Curve di Inter e Roma riparte dalla Corte di Giustizia Federale. "Riguardo al caso dell’Inter c’è qualcosa di più - evidenzia la Gazzetta dello Sport -. I giudici chiedono approfondimenti «circa la percezione reale del fenomeno espressione di discriminazione, dovendosi constatare che nel rapporto dei tre collaboratori federali non vi è cenno circa l’esatta percezione del fenomeno da parte degli stessi per come collocati all’interno dell’impianto, bensì si ha riguardo solo alla “percepibilità” da parte dei due settori confinanti a quello occupato dalla tifoseria ospite». In parole povere, i cori discriminatori non sono stati sentiti in tutto lo stadio e quindi si deve approfondire meglio la questione. Ovvia la soddisfazione da parte dell’Inter per l’apertura della Nord. L’avvocato Angelo Capellini ha avuto la possibilità di discutere gli argomenti studiati per il ricorso, in particolare soffermandosi sull’identificazione di un numero esiguo di tifosi abbonati in curva e sull’impossibilità di parlare di recidiva in presenza di un giudizio sospeso su Torino-Inter (così adesso le sospensioni che riguardano l’Inter sono due). Il club nerazzurro, poi, tramite il d.g. Fassone, ha invitato a riflettere sulla sproporzione della pena: come può reggere una norma che punisce settori di 8 mila tifosi (14 mila nel caso della Roma) per i cori di 200-300 tifosi?". 

Sezione: Rassegna / Data: Sab 21 dicembre 2013 alle 13:06 / Fonte: Gazzetta dello Sport
Autore: Alessandro Cavasinni / Twitter: @Alex_Cavasinni
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