"Odi et amo. Il disastro e l’epica. Un attimo prima a 10 punti (virtuali dalla Juve), un attimo dopo al bis della vittoria in Champions. Questa è l’Inter delle contraddizioni, dei verdetti ribaltati, delle coronarie che saltano, degli urli strozzati e di quelli irrefrenabili. In perenne equilibrio fra l’abisso e l’esaltazione, capace di incartarsi e risorgere. E chi può rappresentare una squadra così, fra alti e bassi, meglio di Marcelo Brozovic? Il croato ha vissuto l’intera storia interista alle prese con salite da spezzare le gambe e discese vertiginose, come nemmeno in un tappone alpino. Quando sembra affondare, risorge. Quando sbaglia tanto, lotta per recuperare. E poi si ritrova ad esultare, con quei capelli biondi che di colpo ai tifosi interisti sembrano bellissimi". Così la Gazzetta dello Sport sul centrocampista che ha deciso la sfida di Genova con un destro secco al minuto 94. 

"Epic quest’anno è rientrato ad Appiano con un altro status: motore dell’Inter, vice-campione del mondo, centrocampista affidabile - sottolinea la rosea -. In estate ha provato ha mollare un po’ del peso delle responsabilità (del gioco) sulle spalle di Modric, ma il giochino non dipendeva solo da lui, e non ha funzionato. Così il biondo è diventato il fulcro. E non sempre, in questo inizio, le cose hanno funzionato come con la maglia a scacchi".

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Sezione: Rassegna / Data: Dom 23 settembre 2018 alle 09:00 / Fonte: Gazzetta dello Sport
Autore: Alessandro Cavasinni / Twitter: @Alex_Cavasinni
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