La Gazzetta dello Sport trova la chiave del successo nerazzurro sulla Lazio: il coraggio. "L’Inter che manda al tappeto la Lazio è questa: una squadra compatta, fisicamente potente, sempre pronta ad azzannare il nemico e sempre attenta quando si deve rintanare - si legge -. I centrocampisti nerazzurri, in particolare Brozovic e Kondogbia, si sobbarcano il peso dell’azione di contenimento e s’incaricano pure d’impostare la manovra. Tutto passa dai loro piedi e sono loro a dettare il ritmo d’intervento ai compagni. Quando si 'alzano' e vanno ad aggredire il portatore di palla della Lazio, anche i terzini salgono e, in questo modo, accorciano il campo e tolgono aria agli uomini di Simone Inzaghi. E’ vero che nel primo tempo le occasioni migliori sono della Lazio, ma è altrettanto vero che l’Inter ha la forza di non crollare e, nella ripresa, spinge sull’acceleratore e il pressing diventa forsennato. Raramente, in questa stagione, i nerazzurri hanno mostrato un simile spirito di sacrificio. Questo è un evidente segnale del lavoro di Stefano Pioli: giorno dopo giorno, allenamento dopo allenamento, comincia a vedersi la mano del tecnico che propone idee semplici, ma efficaci. Non chiede mica la luna, Pioli: gioco a due tocchi, marcature attente, squadra corta e stretta, determinazione in ogni zona del campo. E questi concetti, che a molti potrebbero sembrare banali però forse all’Inter ultimamente se li erano dimenticati, stanno trasformando una banda di discreti giocatori in una squadra di calcio. Più voce al collettivo, meno alle individualità: e così la musica diventa piacevole".

Sezione: Rassegna / Data: Gio 22 dicembre 2016 alle 10:54 / Fonte: Gazzetta dello Sport
Autore: Alessandro Cavasinni / Twitter: @Alex_Cavasinni
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