"Il rifinanziamento si farà, anche se le modalità sono ancora in discussione. Ci sono tre opzioni che Mister Li sta valutando. Non c’è urgenza di farlo domattina, ci sono ancora sei mesi. Mi sento abbastanza sereno che avvenga nei tempi previsti e con sufficiente margine per non arrivare a ottobre". Marco Fassone, intervistato dalla Gazzetta dello Sport, rasserena l'ambiente rossonero e mostra speranza e tranquillità. 

Quanto inciderà il tema del rifinanziamento nel giudizio Uefa?
"Credo che nel settlement agreement impatti meno rispetto al voluntary. Penso che in questo momento conti di più la pianificazione dei prossimi tre anni e come il Milan intenda rientrare nei paletti del fair play finanziario. E poi la discussione verterà sulla tipologia di sanzioni per le violazioni degli anni scorsi, mi auguro che il rifinanziamento resti più sullo sfondo. Anche perché Elliott in quest’ottica ha già garantito per iscritto l’impegno a far fronte a qualunque eventuale criticità. Auspico che aggiungendo alle altre cose anche questo, il tema possa essere facilmente archiviato".

Ma quale pensate possa essere l’entità delle sanzioni?
"Non mi aspetto sanzioni tali da limitare molto le manovre sul mercato. Di certo il saldo fra investimenti e uscite sarà molto più leggero dell’anno scorso. Qualcosa di coerente con i ricavi attuali, che sono sui 215-220 milioni l’anno".

All’esterno però non proprio tutti sembrano sereni.
"Il Milan dal punto di vista finanziario e economico sta benissimo, mentre l’opinione comune talora potrebbe essere ingannevolmente indotta a credere che ci siano dei problemi. Invece non ci sono: se analizziamo serenamente i bilanci, vediamo che il Milan non è affatto messo male. E poi vorrei ricordare che nell’acquisire il Milan Mister Li ha indebitato se stesso. Ha fatto un investimento che pesa solo su di lui, alleggerendo il club dal punto di vista debitorio".

Perciò ribadisce il concetto di futuro roseo.
"Dipende da noi. Davanti non ci sono ostacoli così grandi da dire “attenzione, non si può più crescere”. L’unico limite è il fair play finanziario, che da un certo punto in poi impone di contingentare gli investimenti, anche se hai voglia di farli".

Intanto, però, Mister Li resta un personaggio misterioso.
"In Italia, Milan, Inter e Roma hanno presidenti che si affacciano nel nostro Paese un paio di volte l’anno e danno ampia delega operativa ai loro manager. Questo non vuole dire che non siano presenti con passione, ma solo che non cercano quella visibilità a cui tanti presidenti ci hanno abituato. Io stesso non ho gli stessi rapporti di persona che avevo per esempio con Moratti e De Laurentiis. Il suo stile è parlare e apparire poco, e fare i fatti".

E’ vero che potreste essere obbligati a cedere almeno un big?
"Numeri alla mano, a livello finanziario non avrei l’obbligo di fare cessioni, ma avendo fatto un punto della situazione con d.s. e allenatore, posso dire che ci saranno entrate e uscite".

Donnarumma è fra le uscite?
"Da parte di tutti noi c’è totale fiducia, è uno dei pilastri e nella nostra testa Gigio sarà il portiere titolare molto a lungo".

Sezione: Rassegna / Data: Ven 13 aprile 2018 alle 10:40 / Fonte: Gazzetta dello Sport
Autore: Redazione FcInterNews.it / Twitter: @Fcinternewsit
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