Intervistato dal Corriere dello Sport, Blerim Dzemaili, da poco allo Shenzhen (China League One), racconta le sue impressioni in questo momento di emergenza.

Sei ancora a Hong Kong? 
"Sì, sono in attesa del visto per raggiungere Shenzhen. Per il momento mi sto allenando in palestra con il preparatore del club". 
 
Ora, alla luce dei fatti, dobbiamo dire che avevi visto lontano ad andare in Cina. 
"Sì, perché ora la Cina ha saputo sconfiggerlo questo maledetto virus, sono stati bravissimi, fin dal paziente zero hanno addirittura sigillato le case, chiuso paesi e città, e i risultati di oggi evidenziano che l’Italia, la mia Svizzera e tutti gli altri Paesi dovranno comportarsi come si sono comportati in Cina. Là è servita la repressione? Bene, servirà anche in Europa, perché per mantenere la vita uno deve essere disposto a fare anche il sacrificio più duro. E sono felice che ora ci sia questo ponte umanitario tra la Cina e l’Italia, chi ha un’esperienza per quello che ha vissuto è legittimo che dia una grossa mano a chi è ancora in mezzo alla bufera. Io posso dire agli italiani solo una cosa che hanno già detto gli uomini di scienza: restate chiusi in casa, perché la Cina ha dimostrato che il coronavirus si può sconfiggere solo in questo modo, rispettando giorno dopo giorno le regole". 
 
Ma tu come lo stai vivendo oggi? 
"Leggo, mi chiamano amici, mi raccontano cosa sta accadendo in Italia e in Svizzera. Tutti questi morti, soprattutto in Lombardia. Poi sono in ansia per il mio bambino". 
 
Il desiderio forte di tutta l’Italia del calcio, a cominciare dalle istituzioni, è quello di finire il campionato, anche a costo di oltrepassare il 30 giugno, coronavirus permettendo, si intende. 
"Io tifo affinché ciò avvenga, anche perché vorrebbe dire che il virus è stato debellato. Ma in questo momento è meglio pensare al dramma con il quale devono convivere tantissime persone, niente è più importante della salute e della vita". 
 
Certo, ma ti domando: nel caso in cui non fosse possibile portare a termine il campionato, quale sarebbe la soluzione migliore? 
"Playoff per lo scudetto, playoff per il settimo posto e playout salvezza. Anche il Bologna, il Parma, il Verona, e cioè tutte quelle squadre che a oggi sono in una posizione comfort, devono eventualmente tornare in campo. Ora se il calcio per cause di forza maggiore non potrà ripartire è un conto, ma se potrà farlo, mi sembrerebbe ingiusto che ci fossero squadre il cui campionato si è fermato a fine febbraio". 

Sezione: Rassegna / Data: Gio 19 marzo 2020 alle 10:32 / Fonte: Corriere dello Sport
Autore: Alessandro Cavasinni / Twitter: @Alex_Cavasinni
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