"Adesso che per la prima volta in stagione l’Inter è fuori dai primi due posti che garantiscono l’accesso diretto alla Champions, sarebbe bene non cedere alla tentazione di trasformare quelli che si pensavano pregi in incorreggibili difetti. Il camaleontismo di Mancini? Solo confusione. La difesa muro? Un colabrodo. La mediana solida? Un accrocchio di piedi plebei. L’attacco cinico? Un reparto d’emergenza. L’etica dell’1-0? Fortuna e Handanovic. E le ambizioni? Illusioni". Questo il monito del Corriere della Sera, che smonta i giudizi affrettati ascoltati in questi ultimi giorni. "Alcune lacune strutturali sono emerse chiare: i difetti di gioventù di Murillo e l’assurdo valzer dei terzini, anche se nessuna difesa è impenetrabile se non è ben protetta; la mediana, estirpata per necessità la qualità (ma le cessioni di Hernanes e Kovacic sono state mosse finanziariamente corrette), senza una perfetta forma fisica non sa pensare né interdire; l’attacco è un ensemble di solisti che non si cercano e quando Mancini sostiene che Jovetic è un centravanti ammette l’incompatibilità con Icardi. Ma c’è anche altro. A ripensarci oggi, Inter-Lazio (1-2) fu rivelatore, e non tanto per la lite post partita tra Mancini e Jovetic, ma per quell’ammissione del tecnico sulla scarsa concentrazione nel riscaldamento prepartita e nella settimana di cene natalizie varie. A Bergamo, pur in un contesto diverso, si è rivista quella scarsa concentrazione, come se si fosse persa la grande qualità che aveva caratterizzato l’Inter capolista: la compattezza e la forza mentale. Qui soprattutto deve intervenire Mancini fin da domani, dove una brutta sconfitta a Napoli in Coppa Italia potrebbe essere altro pericoloso sale sulle ferite". 

 

Sezione: Rassegna / Data: Lun 18 gennaio 2016 alle 10:55 / Fonte: Corriere della Sera
Autore: Alessandro Cavasinni / Twitter: @Alex_Cavasinni
vedi letture
Print