"L'Europa League è una coppa povera, la questione è tutta lì". Così il Corriere della Sera prova a giustificare l'assenza dei club italiani dall'albo d'oro della seconda competizione continentale. Una mancanza che ormai dura da quasi 20 anni: era il 1999 quando il Parma, a Mosca, asfaltava 3-0 il Marsiglia nella finale di quella che ancora era la Coppa Uefa. D'altronde, la Champions ha un budget quattro volte superiore: 2,04 miliardi contro 510 milioni. Ma quello italiano è stato un errore anche strategico che è costato carissimo, risolto solo grazie alla riforma della Champions con i 4 posti fissi.

"Inter, Napoli, Lazio: ai sedicesimi questa volta ne abbiamo tre. Cosa potrebbero guadagnare? Gloria abbastanza, quattrini pochi - sottolinea il Corsera -. Inter e Napoli, eliminate ai gironi di una Champions che ha fatto incassare loro rispettivamente 42,7 e 44,2 milioni, se il 29 maggio arrivano in fondo all'Europa League pareggiano giusto il mancato guadagno degli ottavi, 12 milioni. Alzare il trofeo a Baku garantisce infatti circa 13,5 milioni in soli premi, senza market-pool, contro gli 82,5 della Champions, sempre di soli premi. Non c'è confronto".

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Sezione: Rassegna / Data: Mer 13 febbraio 2019 alle 10:35 / Fonte: Corriere della Sera
Autore: Alessandro Cavasinni / Twitter: @Alex_Cavasinni
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