Giancarlo Tancredi, direttore del settore Urbanistica e responsabile unico del procedimento tecnico con cui è stato dato un primo sì (condizionato) a Milan e Inter su San Siro, ha messo determinati paletti rispetto al progetto delle società. Lo scrive il Corriere della Sera nell'edizione odierna di Milano. "Emerge — scrive Tancredi  — che il tema del mantenimento e/o della riconversione dello stadio attuale è senz’altro da esplorare e sviluppare, anche in funzione di alcuni elementi portanti della stessa proposta, che prevede l’insediamento di molteplici funzioni urbane e di interesse pubblico, la cui dislocazione può essere valutata anche nell’ambito dell’impianto esistente, opportunamente riadattato e valorizzato. Il mantenimento dell’impianto potrebbe anche consentire un risparmio degli elevati costi per la demolizione e contribuire al contenimento del consumo di suolo per l’insediamento delle funzioni urbane". In più si eviterebbero conseguenze "di complessa gestione dell’imponente demolizione e smaltimento dei materiali".

In pratica da parte di Tancredi ci sono due sì (per la costruzione di uno stadio di nuova generazione, multifunzionale e la realizzazione di un nuovo quartiere) e un no (la demolizione del Meazza). Dalla Sovrintendenza e dal Ministero dei Beni Culturali possono scaturire due strade: "non viene riconosciuto il valore storico dello stadio e non viene apposto nessun tipo di vincolo. Al contrario, il ministero riconosce il valore di San Siro e vincola l’intero stadio o una parte. Se si dovesse arrivare a quel punto Milan e Inter dovranno prendere la loro decisione. Due stadi vicini, oppure trasloco a Sesto nell’ex area Falk".

Sezione: Rassegna / Data: Mer 23 ottobre 2019 alle 10:57
Autore: Redazione FcInterNews.it / Twitter: @Fcinternewsit
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