"Chiesa non è un caso". Parla chiaro Rocco Commisso, intervistato dal Corriere dello Sport. Ecco alcuni passaggi sul caldo tema di mercato che riguarda l'attaccante viola. 

Lei ha detto che è fiducioso di trattenere il ragazzo, ma ci ha parlato?  
"No, non ho voluto disturbare lui e la sua concentrazione. Per lo stesso motivo non ho chiamato il padre, lo avrei distratto di rimbalzo. Era impegnato in un Europeo importantissimo, sarei stato inopportuno. Io dico solo che ho fiducia di poterlo tenere con noi, di trasformarlo in bandiera e costruirgli una squadra attorno. E’ un figlio del settore giovanile, il simbolo di una squadra e già un volto azzurro: siamo orgogliosi". 

Teme il rischio svincolo, per quanto non certo imminente (il suo contratto scade nel 2022, ndr)? 
"Non temo niente, parleremo non appena possibile". 

Ma Rocco Commisso sogna? 
"Certo, senza sogni, dico io, non si vive". 

E per la Fiorentina che cosa sogna? 
"Sogno, in un tempo che in questo momento non posso quantificare, di portare la Fiorentina in alto, di arrivare anche a lottare per lo scudetto. L’ho detto fin dall’inizio che, in qualche modo, c’è da provare ad interrompere l’egemonia della Juventus. Io sono pronto a metterci i soldi e il cuore, ma non faccio promesse. Di sognare, però, non assolutamente intenzione di smettere". 

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Sezione: Rassegna / Data: Gio 27 giugno 2019 alle 11:50 / Fonte: Corriere dello Sport
Autore: Alessandro Cavasinni / Twitter: @Alex_Cavasinni
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