L’edizione odierna del Corriere dello Sport si sofferma sul primo incontro da avversari per Roberto Mancini e Carlos Tevez, che ai tempi del Manchester City non si amavano. "Quando è arrivato a Manchester, nel dicembre 2009, Mancini sapeva che Tevez aveva un “caratterino” particolare e la conferma l’ha avuta con il passare dei mesi. Nell’ottobre 2010 una delle prime tensioni, una furiosa discussione all’intervallo del match contro il Newcastle: il tecnico era arrabbiato per l’atteggiamento sbagliato della squadra, l’Apache per il modulo troppo difensivo. Mani addosso e rissa solo accennata grazie all’intervento degli altri giocatori. Due mesi più tardi, nella sfida casalinga contro il Bolton, al momento della sostituzione (con il City avanti 1-0), Carlitos uscì dal campo insultando il Mancio che abbozzò cercando di sminuire l’episodio. Finito? Neppure per sogno. Nel maggio 2011, pochi giorni prima della finale di FA Cup, Tevez interruppe il riscaldamento e rientrò in panchina perché a una manciata di minuti dal termine della gara contro il Tottenham non era ancora entrato. La vittoria della coppa sembrava aver messo molte cose a posto, ma Tevez aveva voglia di tornare a giocare in patria perché stufo della vita a Manchester. Il City naturalmente non lo lasciò andare e Carlos rimase, ma molto arrabbiato. 

Il faccia a faccia più duro nel settembre 2011, quando al 10’ della ripresa l’Apache si rifiutò di entrare a Monaco, nel match di Champions che il Bayern stava vincendo. L’argentino si aspettava di giocare titolare e, deluso dalla scelta iniziale, fece la sua ripicca dicendo di no all’ingresso in campo. La sua storia al City sembrava finita perché il Mancio al termine del match tuonò: «Con me ha chiuso. Non potrà più giocare con noi». L’attaccante fu multato, messo fuori rosa e addirittura tornò in patria dove si dedicò più al golf che agli allenamenti. Sembrava sul punto di essere ceduto al Milan, nel dicembre 2011, ma prima la manovra di disturbo dell’Inter e poi il no di Berlusconi alla cessione di Pato al Psg, lo costrinsero a restare a Manchester. Nel febbraio 2012 la sua marcia indietro, il ritorno in Inghilterra e l’armistizio con Mancini. «Non ho mai rifiutato di entrare in quella partita - provò a spiegare - e c’è stato un fraintendimento. L’allenatore si è arrabbiato con me perché in precedenza aveva litigato con Dzeko. Voglio far bene per la squadra». Tevez si rimise in forma e contribuì alla vittoria della Premier 2011-12, prima di un 2012-13 deludente per i citizens. Nel maggio 2013 l’addio del Mancio, un paio di mesi più tardi quello di Tevez con il tecnico marchigiano che comunque etichettò l’acquisto dell’Apache da parte della Juve come un grande affare («I bianconeri hanno preso un top player, il fuoriclasse che mancava»). La scorsa estate una nuova puntata con Carlitos che negò di essere stato lui a bloccare l’arrivo sulla panchina bianconera del Mancio al posto di Conte. Stasera i due si ritroveranno da rivali. Ma sono mai stati davvero amici?".

Sezione: Rassegna / Data: Mar 06 gennaio 2015 alle 14:18 / Fonte: Corriere dello Sport
Autore: Redazione FcInterNews.it
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