Finite le polemiche sterili sull'Inter che "vince solo per 1-0 e gioca male". La tendenza nuova è questa: sempre rari i gol incassati, ma ora sono anche diventati tanti quelli messi a segno. Lo sottolinea il Corriere dello Sport: "L’attacco dell’Inter si è svegliato. Tutto d’un colpo. E adesso in chiave scudetto la formazione di Mancini non fa più paura solo per la forza della sua difesa (meno gol nei 5 grandi campionati europei li hanno subiti solo l’Atletico Madrid e il Bayern Monaco), ma anche per la produttività offensiva di un reparto che negli ultimi 5 incontri ufficiali è stato capace di realizzare ben 13 reti. La svolta a fine novembre, con il 4-0 al Frosinone, un match che ha come tolto il tappo: da lì in poi il gioco è fluito in maniera più armoniosa e, anche quando contro il Genoa e il Napoli è stata segnata una sola rete, le occasioni create sono state molto più numerose come testimoniano i due pali colpiti al San Paolo e le occasioni fallite contro gli uomini di Gasperini. Nelle prime 12 giornate il Mancio ha costruito lo scheletro della squadra attuale, ha chiesto attenzione nella fase di non possesso a costo di difendere più bassi sia con la linea dei 4 difensori sia con i centrocampisti. Voleva dare sicurezze psicologiche a un’Inter che comunque non ha mai fatto catenaccio. Solo che attaccava con un briciolo più di raziocinio e sicuramente senza le certezze che il pacchetto difensivo adesso garantisce". Poi, dal Frosinone al Cagliari in Coppa Italia, ecco l'esplosione dell'artiglieria pesante. 
 

 

Sezione: Rassegna / Data: Gio 17 dicembre 2015 alle 09:45 / Fonte: Corriere dello Sport
Autore: Alessandro Cavasinni / Twitter: @Alex_Cavasinni
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