Massimo Basile analizza per Il Corriere dello Sport il rendimento dell'attacco dell'Inter, che paradossalmente è il migliore della Serie A al pari della Roma nonostante non abbia di fatto un vero centravanti. Un dato che "dice molto della capacità di rinnovarsi di un tecnico che ha fatto talmente le fortune dei centravanti, da Bonazzoli a Lucarelli a Cavani, da finire per oscurare il suo stesso lavoro tattico - si legge -. La risposta è in questi primi due mesi di campionato: in nove partite i nerazzurri hanno segnato 23 volte, 9 in casa e 14 fuori, avendo come centravanti una seconda punta, Rodrigo Palacio. Sono andati a segno dieci giocatori diversi e Palacio ha fatto sei gol, meno del trenta per cento del fatturato. Parlare di 'falso nueve' sul modello spagnolo non è corretto: lì sono al limite del dadaismo, noi siamo per le rivoluzioni moderate".

E ancora: "L’Inter è imbottita di centrocampisti che non lavorano solo in profondità, ma in larghezza, fungendo da esterni, incursori, recuperatori di palla. I nerazzurri intercettano due palloni su tre nella metà campo e poi si affidano all’uno contro uno. Solo nell’ultima gara l’Inter ha tirato ventuno volte. Per un tecnico definito contropiedista, numeri sorprendenti ma non casuali. Rodrigo ne è l’architrave: la sua capacità di svariare permette inserimenti dei centrali e rotazioni di gioco, con movimenti devastanti specie contro squadre non di primissima fascia che hanno difensori meno pronti a leggere i continui adattamenti. La versatilità è la differenza tra le big e le altre".

 

Sezione: Rassegna / Data: Mar 29 ottobre 2013 alle 13:08 / Fonte: Corriere dello Sport
Autore: Alessandra Stefanelli / Twitter: @Alestefanelli87
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