Uno per 15 anni alla Sampdoria (1982-1997), un altro per 12 all'Inter (1982-1994). "E’ l’età dell’oro del calcio italiano, la nostra serie A è l’Eldorado, siamo belli e ricchi, da Maradona a Platini, da Zico a Falcao, da Rummenigge a Van Basten, da noi ci gioca l’élite del mondo", ricorda il Corriere dello Sport. Tra di loro anche un piccolo percorso insieme, sia alla Samp che in Nazionale. Oggi Roberto Mancini e Walter Zenga si ritrovano su sponde opposte. "Senza voler spezzare sogni, diciamo che sono esigue o quasi nulle le possibilità che - in un futuro più o meno lontano - Zenga alleni l’Inter e Mancini la Sampdoria. Walter per anni si è candidato alla panchina nerazzurra, una volta (2004) ci andò pure vicino: fu invece Mancini il prescelto di Moratti. Possiamo dirlo? Nel momento in cui ha smesso di sognare l’Inter, Zenga è diventato un allenatore più maturo. Quella di Mancini che chiude la sua carriera alla Sampdoria è più che altro una suggestione da nostalgici nel bla-bla-bla dell’apericena: ormai il Mancio e la Doria giocano due campionati diversi, se sei abituato a mangiare da “Nobu” fai fatica a sederti al tavolo della trattoria da Bepi, con tutto il rispetto. Per questi e altri motivi la Samp e l’Inter, per il Mancio e Walter, resteranno sempre isole irraggiungibili, dove siamo stati una sola volta nella vita, poi ci siamo voltati di spalle, siamo partiti e zac, era il cordone ombelicale quello che si spezzava. Eppure i nostri migliori anni sono rimasti lì nell’isola, come palme spettinate dal vento caldo dei ricordi".
 
 

Sezione: Rassegna / Data: Gio 01 ottobre 2015 alle 09:32 / Fonte: Corriere dello Sport
Autore: Alessandro Cavasinni / Twitter: @Alex_Cavasinni
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