Romelu Lukaku mette nel mirino il Barcellona con sete di vendetta. Non solo il forfait (unico in stagione) dell'andata, ma anche l'eliminazione dalla Champions lo scorso anno con lo United. "Storia dello scorso aprile, il rovescio davanti a Messi e soci. Ai quarti di finale è stato il Barça a spuntarla contro il Manchester United, nettamente - ricorda il Corriere dello Sport -. In mezzo alle due partite, con i blaugrana sempre vittoriosi, anche il siparietto tra la mamma di Lukaku e lo stesso Leo Messi: un abbraccio diventato virale, a Old Trafford, in nome del dribbling alla povertà - riuscitissimo - da parte di Romelu. Un bambino cresciuto nella miseria, divenuto uomo e bomber indomabile con la stella polare di un brillante futuro nel calcio. La sua seconda vita, dopo la Premier, è questa Inter nella quale Antonio Conte lo ha voluto espressamente. Condizione-base per cercare di interrompere l'egemonia della Juve in campionato. Missione compiuta, per adesso, da parte di Lukaku: parliamo di undici gol complessivi, e di quella super notte che a Praga allungava la speranza di superare il turno. Tra due sere sapremo. Un altro stop nella fase a gironi farebbe a cazzotti con l'inizio di stagione interista tendente all'ottimo. L'ultimo appello si chiama Barcellona, e Lukaku non è certo uno che si tira indietro. In campionato ha già doppiato il proprio rendimento di un anno fa, quando pure cominciava la stagione come titolare fisso allo United. La metamorfosi di Lukaku passa dall'Inter, Conte ne è stato certo fin da subito. E ha bisogno di riempire il momento delicato - per i molti infortuni, soprattutto... - con altre magie del belga. L'uomo dalle motivazioni triplicate, e non soltanto quando vede il Barcellona: l'anno passato ha inseguito il gol senza trovarlo per tutta la fase a gironi della Champions. Salvo far impazzire il Paris Saint Germain negli ottavi di finale. Ecco, adesso la vittima di lusso potrebbe chiamarsi Barcellona". 

Sezione: Rassegna / Data: Dom 08 dicembre 2019 alle 10:03 / Fonte: Corriere dello Sport
Autore: Alessandro Cavasinni / Twitter: @Alex_Cavasinni
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