Kevin Cauet, figlio di Benoit, è un giovane allenatore che ha lavorato in Cina tra Shanghai e Nanchino dal 2015 al 2017. Intervistato da Tuttosport, Cauet junior prova a spiegare il fenomeno Suning in relazione all'approccio al mondo del calcio cinese.














Oggi la percezione di Suning in Italia non sembra più essere quella trionfalistica del 2016. 
"Da quando gli Zhang hanno preso possesso dell’Inter, è innegabile abbiano fatto un grandissimo lavoro. I nerazzurri dopo più di un decennio hanno nuovamente vinto il campionato, dopo aver raggiunto la finale di Europa League. Gli effetti della pandemia sono visibili in ogni club del mondo e in qualunque settore. Non riguarda solo Suning, insomma".

Le decisioni private dipendono comunque da quelle statali.
"Sono condizionate: gli Zhang non potevano più intervenire direttamente, anche perché la Cina ha tolto il calcio dal settore prioritario".

E in Cina devi accettare per forza certe disposizioni.
"Non possono dire di no alle scelte del governo, ma è normale seguire quello che decide lo Stato. E adattarsi. Fare uscire dei soldi dai loro confini è complicato, a tutti i livelli. Motivo per cui, nonostante le cessioni di Lukaku e Hakimi, e il prestito ricevuto, esportare capitali per l’Inter resta macchinoso. L’obiettivo di una società virtuosa, quello ricercato da tutti, è il saper andare avanti con le proprie forze, senza aiuti esterni. E nel prossimo bilancio si vedranno gli effetti di tali scelte".

I tifosi non si aspettavano la cessione di Lukaku.
"Leggo le critiche su Suning anche per questo, ma l’Inter è rimasta una squadra competitiva, nonostante le difficoltà. Complimenti alla dirigenza che ha saputo lavorare alla grande. Oggi si è capito che Romelu volesse andare al Chelsea da luglio: in questo caso la decisione è dipesa dal calciatore".










Sezione: Rassegna / Data: Dom 10 ottobre 2021 alle 09:52
Autore: Alessandro Cavasinni
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