Domenica sera, al Franchi di Firenze, l'uomo si è ribellato alla macchina o, meglio, Rosario Abisso ha voluto smentire il Var. E' quanto scrive stamane, sul Corriere della Sera, Paolo Casarin, ex arbitro e designatore arbitrale: "Fiorentina-Inter sta finendo: Chiesa crossa e il pallone finisce sul petto di D’Ambrosio in area. Abisso è vicino e concede il rigore pensando a un contatto col braccio. Il Var Fabbri richiama il collega siciliano perché si tratta di una terza decisione da correggere. Nessuno lo può impedire: l’invenzione di un rigore è un errore grave, da sempre. Abisso ha bisogno di minuti per decidere e finisce per farsi intrappolare dal dubbio invece che ricorrere ancora al coraggio e alla competenza, già utilizzata con Fabbri. Lunghi minuti vuoti, il monitor è subito chiaro ma Abisso non sopporta più di essere smentito. Ha vinto l’arbitraggio del 'qui comando solo io' perché questo fischietto non è ancora certo che sarà proprio il doppio arbitraggio a salvarlo. La tecnologia - continua Casarin - è vista come intruso che indebolisce la sua figura arbitrale mitica e irrinunciabile. 'Con l’aiuto della Var non avrei certo fatto questa scelta, da giovane', mi sembra di sentire lui e migliaia di altri. Gli arbitri sembrano non amare questa novità, a parte le dichiarazioni di facciata, si sentono invasi, ridotti ma soprattutto un gruppo. Gli arbitri credono soprattutto a loro stessi. Prima di Russia 2018 i formatori della Fifa, a nove colonne, affermavano 'con questa preparazione non abbiamo bisogno della tecnologia, si interverrà solo per pochi casi!'. Hanno seminato l’idea che si trattasse di una moda, di una lotta di potere. Non si tornerà indietro, questo calcio dell’economia ma anche dei risultati indiscutibili, vuole tutti i gol certi, tutti i rigori certi, tutti i rossi certi, non accetta più i gol di mano non visti. In poco tempo la tecnologia ha risolto il fuorigioco: negli anni 90 tante partite decise da fuorigioco di metri. E tutto sembrava perfetto. Da domani l’obiettivo di ogni arbitro deve essere: in due si arbitra meglio e vogliamo essere ancora più giusti. A tutti i costi". 

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Sezione: Rassegna / Data: Mar 26 febbraio 2019 alle 13:31
Autore: Mattia Zangari / Twitter: @mattia_zangari
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